Attualità - 16 ottobre 2024, 08:00

La parola a Disco Club, le uscite della settimana - Sperimentazioni, maschere e mistero per il sesto album dei Goat

Riprendendo un trend di alcuni anni fa, la ‘Goat Version’ di questa band svedese è un continuo sorprendersi tra sonorità psichedeliche, prog e funky. Con loro anche Myles Kennedy, Propaganda e Goodspeed you!Black Emperor

Prosegue questo mercoledì, e andrà avanti per tutti i mercoledì successivi, il rapporto di collaborazione tra ‘La Voce di Genova’ e Disco Club, il celeberrimo negozio di musica di via San Vincenzo, tra i più antichi in tutta Italia e tra gli ultimi rimasti in attività a livello di impresa indipendente. Ogni settimana, nel ciclo ‘La parola a Disco Club’, Gian, Dario e i numerosi altri esperti di questo impagabile ‘covo’ di appassionati ci accompagneranno tra le ultime uscite, qualche curiosità, le ristampe e le chicche da non perdere. Buona lettura e buon ascolto! 


Annunciato, nella più totale semplicità, Goat è l’album omonimo della band svedese capace di mischiare psichedelia, prog, stoner e funky per un risultato che già dalla copertina non manca di lasciare tutti a bocca aperta.

Mascherati e misteriosi, questi musicisti sembrano tramutarsi in feticci africani giocando con i colori e con l’arte visuale.

Ouroboros, primo singolo estratto, conferma la tendenza del precedente ‘Oh Death’. Piacciono e non poco.

Myles Kennedy, cantautore statunitense dall’inconfondibile voce,  torna col nuovo album dal titolo ‘The art of letting go’. Protagonista dell’ultima tournée di Slash, dove si è esibito come voce solista, torna con un disco hard rock che, per la verità, sembra prediligere questo secondo.

Pensare che, a un certo punto, si era pure pensato prendesse il posto di Robert Plant dei Led Zeppelin in caso di tour. L’album merita e per chi volesse vederlo dal vivo, Myles sarà protagonista di un concerto all’Alcatraz di Milano il prossimo 13 novembre.

La settimana dei dischi omonimi prosegue con il terzo lavoro in studio dei Propaganda. Nome storico del synth pop che in qualche modo hanno nobilitato, torna con un disco che piacerà sicuramente ai fan dove i suoni anni ’80 sono la traccia di una sperimentazione che prosegue.

Ultimi ma non ultimi, Goodspeed you!Black Emperor, un gruppo abbastanza particolare di Montreal, in Canada. Hanno fatto un sacco di album tutti molto sperimentali e basati sulla reciproca collaborazione sonora di vari strumentisti. 

Il titolo del disco lascia senza parole: “No Title As Of 13 February 2024 28,340 Dead”, un messaggio chiaro che non dà nome a questo lavoro in studio ribadendo il numero di vittime palestinesi senza nome in una conta che, purtroppo, è ancora più drammatica oggi.

Nonostante sia un disco complesso - e già il titolo lo fa intuire - è forse uno dei più accessibili che la band abbia mai realizzato. Dentro si trovano tre pezzi che superano i dieci minuti ma sicuramente ai fan piacerà.