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Economia | 15 ottobre 2024, 10:00

Concordato preventivo biennale, i commercialisti: "Non chiediamo proroghe, ma il tempo necessario"

Il sindacato: "La normativa è definita da pochi giorni, serve studiare e valutare le opportunità"

Concordato preventivo biennale, i commercialisti: "Non chiediamo proroghe, ma il tempo necessario"

Il sindacato italiano dei commercialisti interviene sul tema del concordato preventivo biennale, una misura approvata dal ministero dell’economia per aiutare le partite Iva di minori dimensioni a rispettare i propri obblighi fiscali e dichiarativi. Vista la scadenza fissata per il 31 ottobre, termine entro cui è possibile aderire al concordato, i commercialisti chiedono più tempo per poter offrire la propria consulenza. Queste le parole del sindacato, in una nota a firma del presidente Marcello Guadalupi:

“Il concordato preventivo biennale è considerata un’opportunità per alcune tipologie di contribuenti e per lo Stato, che pensa di ottenere entrate straordinarie utili a far quadrare il bilancio.

È indiscutibile che il risultato dipenda dalle condizioni offerte per cogliere tale opportunità. Da quando si è cominciato a parlare di concordato, si sono susseguite una serie di modifiche che da un lato hanno prodotto una gran confusione e dall’altro ci espongono ad un superlavoro e a latenti responsabilità professionali. Solo da pochi giorni, con l’introduzione del ravvedimento speciale, la normativa è definita e possiamo essere in condizione di studiare l’istituto concordato/ravvedimento speciale nel suo complesso per poter fornire la migliore consulenza ai nostri assistiti.

Si, parliamo proprio di consulenza, attività alla quale siamo chiamati ogni giorno dai nostri clienti e per la quale riceviamo la loro piena fiducia. I conteggi, ormai, li lasciamo all’Agenzia delle Entrate, che ha imparato a redigere le dichiarazioni precompilate. Noi non siamo e non vogliamo essere i correttori delle dichiarazioni precompilate. Noi siamo consulenti. E come tali abbiamo il compito di spiegare cos’è il concordato preventivo biennale e aiutare l’imprenditore a valutare se è opportuno o meno aderire. Per fare ciò abbiamo bisogno di studiare e valutare le opportunità ma anche le insidie presenti nella norma. Per questo non chiediamo nessuna proroga ma il tempo necessario per svolgere dignitosamente e correttamente il nostro lavoro. Lo chiediamo per la nostra credibilità e dignità di consulenti”.

l.b.

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