Barba e capelli come a inizio secolo, immersi nell’affascinante Art Decò che fa di questo luogo uno spiraglio sul Novecento.
La Barberia Giacalone di vico Caprettari, una delle meraviglie di Genova, presto tornerà ad accogliere i suoi clienti grazie all’impegno del Fai e all’accordo con il Comune, infatti, avrà un barbiere attivo.
Con una superficie di appena dieci metri quadrati, questo locale a poca distanza dal porto antico è un gioco di incastri e specchi che ne alterano la percezione.
Al suo interno, decorazioni in stile Art Decò dell’epoca sono arricchite dalle vetrate realizzate dalla vicina vetreria Bottaro che poco più di trent’anni fa ha curato anche il restauro.
Il Fai, dopo aver seguito i lavori di messa in sicurezza e impiantisca e un attento restauro conservativo, oggi presenta al pubblico la barberia fondata nel 1882.
Dunque, è solo questione di qualche tempo per poter tornare a farsi coccolare dal barbiere della Barberia Giacalone.
LA STORIA
Stretta in un vicoletto che affaccia sui portici di via Turati e che è la naturale prosecuzione di via Canneto il Lungo, ossia vico Caprettari, si trova una piccola barberia che sembra rimasta bloccata nel tempo all’inizio del 1900: è l’antica Barberia Giacalone.
Fondata nel 1882 da Emanuele Giacalone, si trova in un palazzo del XVII secolo. Nata a servizio di camalli e marinai, complice anche la vicinanza con il porto, la barberia venne rinnovata dal figlio del fondatore, Italo, nel 1922.
Un progetto affidato alla Vetreria Bottaro, anch’essa oggi bottega storica, che realizzò il ‘restyling’ dello spazio e delle sue decorazione come le si possono ammirare ancora oggi.
L’ambiente, appena dieci metri quadrati, si contraddistingue per gli arredi, ancora originali, in stile Art Deco’: grandi specchi, vetri colorati e colori accesi rendono lo spazio una finestra sul tempo capace di trasmettere un suggestivo senso di eleganza.
Le vetrate cattedrale, su cui si legge la scritta ‘barbiere’, invitano all’ingresso che si apre sulla bottega dove, circondati dalle mattonelle bianche, si articolano tre postazioni, ciascuna dotata di un grande specchio ovale, lavabo e sedia in pelle rossa.
In fondo, una porticina sapientemente camuffata da decorazioni e specchi porta al retrobottega mentre dall’alto, quattro lampadari a goccia illuminano il piccolo ambiente creando un gioco di luci che muove lo spazio.
Italo Giacalone portò avanti la sua attività per settant’anni. Nel 1992, dopo la sua scomparsa, la barberia è stata chiusa e solo con l’intervento del Fai, che ne ha acquisito la proprietà grazie a una sottoscrizione pubblica, sottoposta a un restauro e all’affidamento a un altro barbiere, Francesco Caiffa, che ancora oggi porta avanti l’attività.
Una curiosità: la barberia, tra i pochi locali ad aver conservato intatto l’arredo originale, nel 1949 è stata immortalata nel film ‘Le mura di Malapaga’ con Jean Gabin.
Una fotografia della belle époque genovese.