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Attualità | 11 ottobre 2024, 12:03

Genova fa il pieno d'acqua: boom delle riserve grazie alle grandi dighe

Lo studio presentato dal gruppo Iren dimostra un forte aumento dei volumi immessi in rete negli ultimi anni, con un risparmio di venti milioni di metri cubi grazie alla riduzione delle perdite

Genova fa il pieno d'acqua: boom delle riserve grazie alle grandi dighe

Le grandi dighe che forniscono acqua potabile alla città di Genova, tra cui quelle di Brugneto, Val Noci, Lavezze e Busalletta, hanno registrato un significativo aumento del volume di acqua immesso in rete. Lo dimostra lo studio presentato questa mattina in commissione consiliare da Marco De Giovanni e Valentino Piramide, ingegneri del Gruppo Iren, che evidenzia gli sforzi compiuti per migliorare la gestione di queste infrastrutture. La sfida di garantire un approvvigionamento idrico costante per far fronte alla domanda crescente, soprattutto nelle aree urbane sembra essere stata superata: dal 2022 al 2024, infatti, il volume totale di acqua immesso in rete dalle grandi dighe è aumentato in modo significativo. 

Ma cosa si intende con il termine 'grandi dighe'? 

“Una diga è uno sbarramento permanente su un corso d’acqua naturale che serve a creare un lago artificiale. Sono definite Grandi Dighe le dighe e le traverse, di altezza superiore a 15 metri o che determinano un volume di invaso superiore a 1 milione di metri cubi” si legge nel documento, che procede poi a evidenziare i dati caso per caso.

La diga del Brugneto è passata dai 9,9 milioni di metri cubi del 2022 ai 25,3 milioni del 2024, avvicinandosi alla capacità massima di 25,63 milioni. Anche la diga di Val Noci ha visto un incremento notevole, raggiungendo 2,83 milioni di metri cubi rispetto ai soli 451.000 del 2022. Questi aumenti sono il risultato di interventi mirati alla manutenzione e al miglioramento della capacità di raccolta e distribuzione. Un altro importante risultato raggiunto è la riduzione delle perdite idriche. Tra il 2016 e il 2023, le perdite sono scese dal 34%-35% al 22%, con un risparmio stimato di circa 20 milioni di metri cubi d’acqua. Questo traguardo è stato possibile grazie a una gestione più efficiente delle reti idriche e al monitoraggio costante delle dighe, accompagnato da ispezioni semestrali da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

La sicurezza delle dighe rappresenta una priorità per la regione. Ogni struttura è sottoposta a regolari controlli e a piani di protezione civile aggiornati in caso di emergenze, come eventi meteorologici estremi o problemi strutturali. Le ispezioni semestrali e la presenza di guardiania fissa presso ogni diga assicurano un controllo costante dei livelli di invaso e dello stato delle infrastrutture.

Grazie a un approccio proattivo e a una gestione sempre più efficiente, la regione sta ottimizzando l’uso delle sue risorse idriche, garantendo un futuro più sicuro e sostenibile per l’approvvigionamento idrico. Le sfide che permangono riguardano soprattutto gli interventi di manutenzione e ammodernamento delle dighe più datate, come quella di Bardana, che risulta inattiva.


 

Chiara Orsetti

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