Cronaca - 09 ottobre 2024, 11:40

Alberto Scagni condannato a ventiquattro anni e sei mesi per l'omicidio della sorella Alice

La Corte ha rigettato l'istanza degli avvocati della difesa che chiedevano uno sconto di pena affermando che non c'era premeditazione

Alberto Scagni è stato ufficialmente condannato a ventiquattro anni e sei mesi per l'omicidio volontario con l'aggravante della meditazione della sorella, Alice Scagni, avvenuto lo scorso 1 maggio 2022.

La Corte ha rigettato il ricorso presentato dagli avvocati di Scagni, rappresentato dai legali Alberto Caselli Lapeschi e Mirko Bettoli, che puntavano allo sconto di pena affermando che non c'era l'ipotesi di premeditazione.

Secondo la difesa, in primo luogo non era stato dimostrato cosa avesse fatto l'uomo dalla telefonata di minacce ai genitori fino all'omicidio e, in seconda istanza, perché la sua seminfermità, riconosciuta in primo e secondo grado, sarebbe stata incompatibile con una premeditazione che "denota una lucidità nell'organizzazione in anticipo di un delitto".

Alberto, attualmente detenuto in Piemonte, aveva attesa a lungo sotto casa la donna e, appena scesa per portare fuori il cane, infliggendole oltre venti coltellate. Successivamente emerse che l'uomo avrebbe nutrito un forte risentimento nei confronti della famiglia e soprattutto verso i genitori che accusava di non concedergli abbastanza soldi.

 

 

Redazione