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Cultura | 08 ottobre 2024, 18:50

Chiesa di San Martino di Albaro, gli interventi di restauro si raccontano con il drone

Ultimate le operazioni di pulitura e consolidamento, con attenzione particolare alla volta e agli affreschi

Si sono conclusi gli interventi di restauro conservativi della Chiesa di San Martino di Albaro sita in via Lagustena, con inaugurazione sabato 5 ottobre 2024 presso l'omonima struttura, dove hanno presenziato Mons. Marco Tasca (Arcivescovo di Genova), Elena Franceschini, titolare di Maelle Restauri, Bruno Ravera, fondatore di Drone Genova, anche Nicoletta Viziano (rappresentante della Fondazione Compagnia di San Paolo), Mons. Andrea Parodi (Economo diocesano), Don Germano Andriani (parroco della chiesa di San Martino di Albaro), Paola Bordilli (Assessore comunale al Commercio, Artigianato, Pro Loco e Tradizioni cittadine), l’Arch. Silvia Cevasco (Direttrice dei lavori), il Geom. Pasquale Recchia (Responsabile della sicurezza del cantiere) e, per la parte strutturale dei lavori, l’Ing. Andrea Giannantoni.

L’evento ha preso il via partendo dalla solenne celebrazione della Santa Messa, presieduta dall’Arcivescovo Mons. Marco Tasca, seguito, per poi avviare la conferenza illustrativa dei lavori di restauro del prezioso affresco “San Martino e il Povero” (1622) di Bernardo Castello (1557-1629), le cui esequie si trovano ancora sepolte all’interno della chiesa.

I lavori di restauro, iniziati a giugno 2023, si sono divisi in più parti: la prima fase, che ha coinvolto la volta della navata centrale, completa di estradosso e intradosso, si è conclusa a gennaio 2024 quando, proprio in concomitanza con l’edizione invernale dei Rolli Days, la chiesa è stata riaperta al pubblico. I lavori sono poi proseguiti sulla parte antistante l’ingresso della chiesa, interessata da restauri e coperta di ponteggi fino allo scorso agosto.

Luogo di culto risalente, secondo alcune fonti, al 1006, è entrato a far parte dei Palazzi dei Rolli a partire da gennaio 2024, quando in occasione dei Rolli Days è stato possibile farne visita in anteprima, concedendo al pubblico la facoltà di osservare in totale sicurezza un cantiere aperto con in corso gli interventi di consolidamento della volta e il restauro degli affreschi seicenteschi. 

“I lavori di restauro estetico sono nati in conseguenza dell’esigenza di consolidamento strutturale della chiesa, che ha poi comportato anche un’integrazione con il restauro degli affreschi” racconta Elena Franceschini, titolare di Maelle Restauri. La chiesa, infatti, era interessata da importanti lesioni al soffitto, coperto da una fitta rete finalizzata a proteggere le persone dalla caduta dei materiali. Anche per questo “l’intervento si è articolato lungo tutta la volta – prosegue Franceschini – interessando sia l’estradosso che l’intradosso attraverso operazioni strettamente legate le une alle altre”. Per poter ottemperare alle operazioni di rifacimento strutturale e, conseguentemente, di restauro delle opere, è stato necessario che i ponteggi autoportanti e i puntelli fossero sistemati, in modo da consentire lo svolgimento in sicurezza di tutte le operazioni e permettere ai restauratori di poter camminare e lavorare senza pericoli sopra la volta, a oltre venti metri di altezza.

Il consolidamento e i conseguenti lavori finalizzati al restauro delle opere sia architettoniche sia artistiche della chiesa “sono partiti con l’apertura di tasselli e riquadri mirati alla conoscenza e allo studio delle superfici dell’intradosso” racconta la titolare di Maelle Restauri: “Proprio questo ci ha consentito il ritrovamento di quello che si trovava al di sotto dell’intonaco. Affreschi meravigliosi, tra cui anche la cornice originale dell’opera “San Martino e il povero” di Bernardo Castello”. Inizialmente considerata ovale, oggi l’opera ha riacquistato la propria cinta rettangolare.

Non solo concetto estetico ma anche la varietà delle tecniche utilizzate è importante menzionare. Infatti, il lavoro del restauro “non è solo la restituzione estetica di un opera – prosegue Franceschinima porta con sé anche una forte responsabilità legata alle lavorazioni messe in atto per non alterare gli equilibri necessari alla conservazione della stessa.  Nel caso della chiesa di San Martino di Albaro abbiamo scelto di mettere in campo una serie di metodologie combinate tra di loro, in modo tale che l’intervento fosse il più rispettoso possibile delle opere con cui andavamo a rapportarci. La tecnica laser usata per rifinire tutta la pulitura della volta è una di queste”. Il laser ha la facoltà di riconoscere sia i residui sia lo sporco che sovrastano gli affreschi senza intaccare ciò che è sotto e "oltre a ciò per la parte di reintegrazione pittorica abbiamo scelto di utilizzare la tecnica del tratteggio, al fine di lavorare in maniera ottimale anche sulle grosse stuccature e di rendere l’intervento riconoscibile e rispettoso dell’originale”, sottolinea Franceschini, concludendo che "la struttura raccoglie al proprio interno un potenziale storico e artistico davvero inestimabile e sicuramente ci sono ancora tante cose da scoprire. Vien da sé, dunque, che chiunque in futuro volesse portare avanti ulteriori lavori si troverà davanti non poche interessanti novità"

“All’interno del video – spiega Bruno Ravera, fondatore di Drone Genova, il gruppo di videomakers, fotografi e tecnici di riprese aeree, e non solo, autore di questa produzioneabbiamo scelto di alternare gli spezzoni di video a campo largo con immagini molto ravvicinate, per rendere ancora più immersiva l’esperienza dei fruitori”. Il ritmo del video è scandito dall’alternarsi di riprese con il drone, utilizzato sia all’esterno che all’interno della chiesa, e dei time-lapse che, essendo fotografie scattate a distanza di un minuto e poi montate a venticinque fotogrammi al secondo, mostrano in modo fluido lo sviluppo dell’intervento nell’arco di molte ore. Preziose le riprese ad opera del  cameraman con telecamera stabilizzata, finalizzata ad annullare le oscillazioni dei ponteggi e della videocamera omnidirezionale che, grazie al suo braccio telescopico, è andata a frapporsi tra l’affresco e la mano della restauratrice, regalando una vista in soggettiva e da una prospettiva  decisamente nuova. Un’esperienza unica, in grado di catturare e catalizzare l’attenzione e lo sguardo dei singoli, catapultati all’interno della storia e dell’arte genovese.

“Durante le riprese – prosegue Ravera – siamo riusciti a cogliere appieno momenti topici, come quello in cui le restauratrici eliminano letteralmente secoli di fumo delle candele con speciali solventi e tecniche tutte nuove, riuscendo a liberare l’affresco di San Martino da ciò che col tempo lo ha parzialmente messo in ombra”. Sostanze dall’odore davvero forte che, insieme a un plus di polveri importante, hanno sovente costretto gli addetti ai lavori a proteggersi attraverso anche attraverso l’utilizzo di particolari mascherine filtranti.

"Oltre al fumo delle candele, ai segni del tempo e al deterioramento strutturale – sottolinea il fondatore di Drone Genova – dal video si evince anche come, negli anni, a coprire gli affreschi siano sopraggiunte anche diverse mani di pittura, che hanno comportato ulteriore lavoro per i restauratori. Oltre a ciò, come spiegato dalla Direttrice dei lavori, Arch. Silvia Cevasco, i lavori che hanno interessato l’estradosso sono consistiti anche nella rimozione dei detriti dalla struttura, che hanno consentito una più attenta valutazione dello stato di conservazione della volta e la sua successiva pulizia”. Al tutto consegue che l’impianto di opere di consolidamento sono finalizzate a sostenere la struttura durante le opere di restauro. “Come si vede intorno al minuto 2:34 – spiega ancora Ravera – la stessa Elena Franceschini utilizza la tecnica laser per ripulire all’istante parte dell’affresco senza intaccarlo né minarne l’integrità, mantenendone anzi intatti colori e tratto. Un lavoro davvero affascinante e degno di nota”.

“Attraverso i video realizzati da Drone Genova e ancor più che nelle foto, per quanto anch’esse emblematiche – aggiunge Elena Franceschini – è possibile respirare appieno l’idea del vissuto di tutto quello che è stato il lavoro fatto in questi mesi. Il video ti restituisce davvero quell’emozione in più di fronte a un restauro così importante”, concludendo un anno racchiuso in pochi minuti e che consente di immergersi in quello che è un restauro imponente.
 

Link al video completo: https://youtu.be/_PEBJxvbX0s?si=iRBT4o6fGnpjrE7-

 

Redazione

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