Attualità - 08 ottobre 2024, 08:00

Buon compleanno Erga, sessant’anni di innovazioni che hanno scritto la storia dell’editoria

Fondata da Marcello Merli nel 1964 e oggi portata avanti dai figli, la casa editrice genovese è simbolo di tradizione e creatività, pilastri della trasformazione che ha sempre mantenuto al centro qualità e cultura

Tre inconfondibili vele gonfiate dal vento, in direzione del futuro.

Sembra già tutto ‘contenuto’ in questi pochi segni grafici che compongono il logo di Erga, storica casa editrice genovese, che quest’anno tagli un importante traguardo festeggiando i sessant’anni di attività.

Era il 1964 quando Marcello Merli fondò la Edizioni Realizzazioni Grafiche - Artigiani, meglio nota come Erga, appunto, ma il suo impegno nel mondo dell’editoria era iniziato qualche anno prima, come racconta il figlio Marco: “La nostra è una storia strana. Negli anni Cinquanta mio padre fondò ‘Le tre caravelle’, non a caso noi oggi nel marchio abbiamo tre vele. Ecco, quella era una rivista per bambini distribuita nelle scuole, con all’interno una serie di giochi che si costruivano, un qualcosa di molto innovati per il tempo”.

L’avvio della casa editrice comparto un nuovo impegno iniziando dai “libri d’inglese per bambini con una serie di giochi che furono portati anche a livello nazionale. Da quel momento la nostra storia ha preso il largo”.

A portare avanti l’attività di famiglia sono i fratelli Fabio, Marco, Enrico e Roberta che hanno dato il via a un nuovo corso sempre tenendo saldi i principi di papà Marcello e senza venire mai meno a quella ricerca di novità capace di abbracciare un pubblico sempre più vasto.

Nel 1975 - prosegue ancora Marco - siamo andati in distribuzione nazionale. Questo ci ha differenziato dagli altri editori perché la distribuzione in tutta Italia vuol dire programmare, avere vari titoli, trovare argomenti. Ecco che in questi sessant’anni i nostri tremila e cinquecento titoli in catalogo spaziano in vari argomenti”.

Che si tratti di un libro sulla storia locale, come l’apprezzatissimo volume sul cimitero di Staglieno, o che si tratti di un ricettario, parola d’ordine è innovazione: “I libri sono in doppia lingua, italiano e inglese, ci sono forme antologiche, libri di cucina con i video di Renata Briano, libri sulle arti marziali e sul pensiero orientale e non mancano i libri per bambini con l’attenzione alla didattica che però siano davvero per tutti”.

Un esempio tra i più apprezzati è quello della ‘musica tattile’, unico libro esistente pensato per insegnare la musica ai bambini sordi, ma i volumi per i più piccoli sono molteplici e quando sbuca ‘Domandino’ tutti sono curiosi: “È un personaggio inventato con gli insegnanti che ogni giorno propone ai bambini domande di matematica e scienze, materie che sappiamo essere un po’ meno forti”.

Da tutti questi filoni non rimane certo escluso quello della narrativa: “È una delle cose di cui siamo innamorati - continua Merli - A patto che sia narrativa giovane, per ragazzi, oppure impegnata. I saggi sono tantissimi e spaziano dai volumi dedicati ai tatuaggi, al libro su Franco Basaglia, forse uno dei libri più completi mai fatti, che arriva nell’anno del centenario”.

Ma la cosa di cui Merli forse va più fiero, è la straordinaria capacità che la sua famiglia ha avuto di precorrere i tempi riuscendo ad abbracciare il cambiamento: “Dal piombo siamo passati ai libri polisensoriali con audio e video. Grazie all’app, oggi abbiamo quasi cinquemila ottocento contenuti multimediali inseriti negli ultimi volumi”.

Una ‘svolta’ iniziata nel 2018 per questi libri che, accanto alle pagine, permettono di visionare materiale multimediale che è l’utente a decidere come e quando approfondire, scoprendo ora sotterranei, ora curiosità, facendo del libro uno strumento personale.

Sessant’anni di attività significano anche essere testimoni di come è cambiato il mondo dell’editoria: “Abbiamo sempre pensato che fosse importante differenziarci. In Italia ci sono seimila editori e duemila trecento librerie. Si, è vero che ci sono anche quelle on line ma ogni anno escono settantamila titoli che per i lettori sono tanti. Allora abbiamo cambiato la forma dei nostri libri, trattando diversi temi, abbiamo i libri polisensoriali. Ognuno di questi libri ha sempre la forma della carta, non vogliamo dematerializzare, ma vogliamo ribadire che il libro può assumere varie forme che, grazie ai QR code, diventano ricchi di contenuti multimediali. Ne abbiamo già in catalogo cinquemila e settecento, ogni anno ne aggiungiamo circa seicentocinquanta, per continuare su questa strada”.

Ma cosa c’è nel futuro di Erga? “Arriviamo a sessant’anni con questa innovazione, con la voglia di far esiste il libro di carta a cui si affiancano le stanze digitali dei contenuti multimediali. Questo ci ha dato una sferzata e stiamo sperimentando questi nuovi sistemi. I lettori si stanno abituando e le scuole ci stanno chiamando. Questa è una bella soddisfazione, chissà cosa ci inventeremo di altro”.

Sei decenni di storia, a vele spiegate verso il futuro.