Cronaca - 05 ottobre 2024, 11:00

Operaio morto nel cantiere del Parco Polcevera, accertamenti su rispetto sicurezza e su pedane di protezione del vano ascensore

Carabinieri e nucleo della Asl3 dell'Ispettorato del lavoro stanno verificando la dinamica dell'incidente che è costato la vita all'operaio di 39 anni

È  ancora sotto sequestro per verifiche l'area all'interno del cantiere del Parco Polcevera a Genova dov'è avvenuto l'incidente mortale sul lavoro costato la vita ad un operaio di 39 anni di una ditta toscana che operava in subappalto nell'area attigua a quella dov'è in costruzione il memoriale per le vittime del ponte Morandi di Genova.
Il giovane operaio è stato dichiarato morto ieri sera al termine del periodo di osservazione all'ospedale San Martino di Genova, dov'era arrivato nel pomeriggio di giovedì in condizioni gravissime. L'uomo era precipitato nel vuoto mentre effettuava alcune lavorazioni, una caduta da circa 13 metri che non gli ha lasciato scampo, nel vano che dovrà ospitare l'ascensore della struttura, ancora vuoto. 
Degli accertamenti sono incaricati i carabinieri e il nucleo della Asl3 dell'Ispettorato del lavoro che stanno verificando la dinamica dell'incidente e che hanno sentito i colleghi della vittima, i primi a soccorrere il 39enne che, pur sotto choc, hanno eseguito le manovre indicate dal 118 in attesa dell'arrivo di ambulanza e automedica. Una situazione da subito apparsa come disperata, l'operaio è stato trovato in arresto cardiaco, rianimato e trasferito d'urgenza all'ospedale dove poi la situazione è precipitata nella notte fino al decesso.
Secondo i primi rilievi il lavoratore, dipendente di una ditta che operava in subappalto nel cantiere, stava lavorando al alcune operazioni di carpenteria sul solaio dell'edificio in costruzione quando, per motivi da chiarire, ha ceduto una delle pedane poste a copertura dello spazio vuoto destinato all'alloggio dell'ascensore. Un varco di circa 2 metri per 3 che era coperto da alcune piattaforme. Andrà chiarito se queste abbiano ceduto per errore umano, per una scorretta installazione o se siano ravvisabili anomalie nella gestione in cantiere. Dalle prime verifiche non sono apparse anomalie nell'affidamento dei lavori alla ditta, in subappalto regolarmente notificata e autorizzata ad operare all'interno nell'area. Andrà verificato anche come possa essersi scoperto il varco nella pedana. Gli accertamenti proseguiranno nelle prossime ore per individuare eventuali profili di responsabilità nella gestione interna della sicurezza e delle protezioni.
Un incidente che ha scosso Genova, l'ennesimo con esito mortale registrato sul lavoro in Italia, questa volta in un luogo simbolico per la città, nato per ricordare le vittime di un altra tragedia, quella del Morandi.
La Cgil sottolinea ancora una volta la necessità di "intervenire per rinforzare gli organici degli ispettori ed aumentare la frequenza dei controlli nei cantieri per prevenire gli infortuni e garantire la regolare applicazione delle norme sulla sicurezza. Dobbiamo però sottolineare come il drammatico infortunio riguardi un lavoratore di una azienda in appalto edile, l'ennesimo caso, che richiama a quanto la liberalizzazione del sistema degli appalti e dei subappalti voluta dall'attuale governo in particolare nel settore edile, sia costante fonte di irregolarità, precarietà, infiltrazioni malavitose e violazione delle norme sulla sicurezza". "In ultimo - spiega il sindacato - chiederemo la verifica al Comune di Genova dell'applicazione di quanto previsto dall'accordo sulla sicurezza sottoscritto come CGIL, CISL e UIL visto che parliamo di un appalto del Comune di Genova. Dobbiamo fermare la catena di infortuni   con concretezza, il tempo dei discorsi è finito, perseguiremo il bisogno di verità su quanto successo anche con la mobilitazione. Ci stringiamo attorno alla famiglia, ai colleghi e al loro dolore".