Genoa: la Voce del Cuore - 04 ottobre 2024, 15:39

Genoa tra ritiro e voglia di rilancio, Gilardino: “Tutti uniti e in campo con l'elmetto. Moduli? Ora è questione di atteggiamento”

Da Veronello, sede di tre giorni di ritiro prima della trasferta con l'Atalanta, il tecnico analizza il momento delicato: “La squadra vuole riscattarsi”

Foto Gabriele Siri

Tre giorni per “rimanere uniti”, come ha dimostrato la presenza anche fuori Genova degli infortunati Ekuban, Messias, Badelj e Frendrup, e tornare a vedere “una squadra vogliosa di dare continuità al lavoro fatto nei mesi” e soprattutto con “voglia di riscattarsi, c’è voglia di fare la prestazione e avere un atteggiamento”.

Manca ancora un ultimo allenamento di rifinitura quando Alberto Gilardino si presenta, online dal ritiro di Veronello, alla conferenza stampa prima della prossima tostissima sfida all'Atalanta del grande ex Gian Piero Gasperini. E lo fa innanzitutto spiegando le ragioni del ritiro, ossia “per dar modo anche ai più giovani e agli ultimi arrivati di inserirsi ancor meglio nel gruppo”, e poi non solo per presentare il prossimo turno di campionato ma anche per analizzare il momento non certamente dei migliori.

Siamo molto arrabbiati e incazzati per come si sono vissuti questi dieci giorni (da Venezia alla Juve, ndr) ma va tenuto a mente che fino a tre settimane fa riuscivamo a riprendere una partita con la Roma e un mese fa facevamo una partita importante con l’Inter. Anche in questo momenti dove può sembrare tutto storto e tutto nero, bisogna avere calma e lucidità e pensare che domani sarà la settima giornata, siamo all’inizio” ha sottolineato Gilardino, ribadendo il dovere di “mettersi l’elmetto, battagliare con la massima attenzione e determinazione mettendo cura nei particolari” per venirne fuori e così “più si riuscirà a rimanere insieme collegati col nostro popolo, più riusciremo a crescere e fare i punti necessari per poter raggiungere l’obiettivo”.

E se di questioni societarie preferisce tagliare corto, avendo parlato con le alte sfere dirigenziali, il mister preferisce concentrarsi sullo stato di salute del gruppo. Partendo dagli attaccanti e dalle idee di un cambio modulo per arrivare alla questione infermeria.

E' un discorso di atteggiamento, di propensione, di determinazione all’interno della gara - ha detto il tecnico - di spingere quando ce n’è bisogno e di difendere come spesso abbiamo fatto in precedenza. Il ruolo degli attaccanti? Devono mettersi a disposizione della squadra e nel contempo la squadra deve saperli valorizzare nelle trame di gioco, per l’attacco della profondità e sulle palle laterali. Ci stiamo lavorando e desideriamo migliorare. Infortuni? La verità è che siamo corti e l'anno scorso avevamo avuto difficoltà nello stesso periodo. Difficile precisare le cause ma quando rientreranno sarà da valutare nella settimana della sosta (eccezion fatta per il lungodegente Malinovskyi, ndr), ma l'augurio è di averli subito alla prima partita successiva”. 

Nei giorni scorsi dal Veneto è giunto anche qualche spiffero di possibilità di cambio modulo. “In questo momento qui non sono tanto i numeri e il modulo tattico - ha proseguito -, ma quanto vogliamo dare e come vogliamo interpretare la gara, quanto desiderio avremo nella metà campo avversaria di determinare, quanta foga agonistica, quanto vogliamo difenderci nella nostra metà campo senza commettere ingenuità. Questo fa la differenza ora”.

Per questo il tecnico ha annunciato di aspettarsi “molto da chi scenderà in campo” compresi i subentranti e da chi finora ha giocato meno. Tra questi Melegoni, reintegrato dopo il ko di Malinovskyi: “Si allenava con noi già nelle ultime settimane, è un calciatore che, anche domani, potrà essere disponibile e darci una mano”. 

Discorso che si integra con la questione svincolati: “In questo momento non servono calciatori pronti tra due mesi e mezzo o tre, magari precludendoci la possibilità a gennaio di andare a prendere qualche giocatore realmente adatto alla squadra. Mercato di gennaio? Troppo in là per pensarci adesso, intanto dovremo gestire chi rientrerà”.

Mattia Pastorino


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