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Eventi | 02 ottobre 2024, 16:35

“Pignasecca e Pignaverde”, Tullio Solenghi omaggia Gilberto Govi al Teatro Sociale di Camogli

Dopo il successo dei “Maneggi per maritare una figlia”, la storica commedia in genovese di Emerico Valentinetti andrà in scena dal 4 al 17 ottobre. Sul palco anche Mauro Pirovano, Roberto Alinghieri, Stefania Pepe e Laura Repetto

Tullio Solenghi

Tullio Solenghi

Diffidente, scettico e chiuso il primo; ottimista, sognatore e aperto il secondo: Pignasecca e Pignaverde tornano a teatro per raccontare la genovesità (e i suoi stereotipi) in ogni sua sfaccettatura. A portare sul palco la celebre commedia, scritta da Emerico Valentinetti e portata al successo da Gilberto Govi grazie alla sua indimenticabile interpretazione, sarà ancora una volta Tullio Solenghi, che dopo il successo de "I Maneggi per maritare una figlia" torna a vestire i panni del celebre attore nella nuova produzione del Teatro Sociale di Camogli e del Teatro Nazionale di Genova. 

Lo spettacolo sarà in scena dal 4 al 17 ottobre proprio al Teatro Sociale di Camogli. Si conferma la presenza di Bruna Calvaresi che, grazie al suo talento nel trucco e parrucco, trasformerà Solenghi nella maschera goviana anche esteticamente.  

Sul palco ci sarà anche Mauro Pirovano, ex membro del gruppo satirico Broncovitz, il talentuoso attore di prosa Roberto Alinghieri, e le bravissime attrici Stefania Pepe e Laura Repetto, già note per la loro interpretazione ne "I Maneggi".

La trama si sviluppa intorno al contrasto tra i caratteri dei due protagonisti, che spesso sfociano in situazioni comiche. Le loro dinamiche di interazione riflettono diversi aspetti della società genovese, tra risparmi, diffidenze e l'amore per la propria terra. Dialoghi brillanti e situazioni paradossali si susseguono, rigorosamente in lingua genovese: i due personaggi si trovano coinvolti in vicende quotidiane che mettono in luce il loro modo di affrontare la vita e le sfide di tutti i giorni. 

Spiega Solenghi presentando il lavoro sulle pagine del Teatro Nazionale: “Lascio i panni del remissivo Steva per calarmi con immutato entusiasmo in quelli del più arcigno Felice, una maschera che, a differenza della precedente, nasconde, tra gli immancabili spunti di grande comicità, lati umani oscuri e intriganti da indagare e rappresentare. Questo nuovo personaggio goviano rappresenta, infatti, l’eterno archetipo dell’avaro, attorno al quale ruotano personaggi e situazioni che vanno a comporre, nell’attenta osservazione della realtà, quel microcosmo di stampo ligure che si manifesta in una sorta di preziosa “foto d’epoca”. È proprio sfogliando queste immagini sceniche che il pubblico ha partecipato ai nostri Manezzi, in una sorta di rito collettivo che voglio puntualmente ricreare con questa nuova rappresentazione. In Pignasecca e Pignaverde la maschera si fa più autentica, con una maggiore profondità narrativa: una nuova sfida per me, per la mia messa in scena e per la compagnia che mi affianca, professionalmente ineccepibile in ogni ruolo, perché l’empatia del gruppo è sempre stata una delle risorse essenziali del teatro di Gilberto Govi. A lui e alla sua arte ho voluto dedicare anche in questa mia nuova messa in scena un mio personale tributo”.

Chiara Orsetti

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