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Cronaca | 02 ottobre 2024, 15:00

Derby e violenze, Genova sotto la lente. Responsabilità singole e tifo sano per abbassare il livello dello scontro

Ancora aperta la conta dei danni che potrebbero costare ai presunti responsabili anche accuse di devastazione e saccheggio, insieme alle contestazioni dei reati compiuti in strada al patrimonio pubblico e all'aggressione nei confronti delle forze dell'ordine

Derby e violenze, Genova sotto la lente. Responsabilità singole e tifo sano per abbassare il livello dello scontro

Tifo violento che sfocia in episodi di aggressione reciproca, clima di tensione crescente e quartieri o zone della città che diventano off limits, intorno ai club, ai supporters della squadra avversaria in occasione delle partite. Succedeva da mesi, ma ora lo scenario di Genova è sotto la lente dopo gli episodi della notte del derby di Coppa Italia, una settimana esatta fa, con la conta ancora aperta di danni che potrebbero costare ai presunti responsabili anche accuse di devastazione e saccheggio, insieme alle contestazioni dei reati compiuti in strada al patrimonio pubblico e all'aggressione nei confronti delle forze dell'ordine finita con una trentina di feriti con prognosi tra i 7 e i 30 giorni.

Insegne divelte, segnali stradali usati per assaltare i blindati della polizia, imbrattamenti: c'è questo nel bilancio in via di composizione di ciò che verrà contestato ai tifosi fermati per i disordini, e mentre ancora si indaga per risalire alle singole responsabilità si delinea un quadro dell'identità delle frange più violente del tifo sulla piazza di Genova. 

Non è Milano, dove c'è chi pensa anche ad un commissariamento dei club per la serie di degenerazioni che negli anni sono sfociate in violenze e intimidazioni per celare interessi su giri economici di sicura resa e per questo nel mirino del malaffare.

A Genova il tifo organizzato è rimasto fuori dagli scontri, la notte del derby ha messo in luce una serie di aspetti già conosciuti, che meravigliano forse per la piega intrapresa ma non stupiscono del tutto chi monitora la situazione da anni e oggi approfondisce le dinamiche alle spalle delle violenze di Marassi.

Il contesto è quello di scambi di provocazioni tra frange violente, accumulate nel tempo e che hanno avuto come risultato quello di alzare il livello dello scontro, alle quali reciprocamente si promettevano risposte.

Non ci sono da anni evidenze di forme associative dietro rivalità e scontri, a Genova, né interessi economici da contendersi. A differenza di altri posti qui pesa un clima di esasperazione inasprito da un clima di violenza verbale crescente che anche tramite social è diventato pervasivo. I protagonisti fermati sono in parte anche giovanissimi che sfuggono alle dinamiche di gruppo, lo prova l'età media dei destinatari di Daspo degli ultimi giorni. Atti compiuti da singoli gruppi che però hanno avuto ripercussioni per tutti gli utenti dello stadio, da entrambe le parti. Mentre resta latente una tensione che ancora non si sa come verrà riassorbita, forse sarà proprio il malcontento generale provocato dagli scontri del derby, inediti nella dimensione di Genova, malcontento insieme della città, dei singoli tifosi e famiglie che pagano un abbonamento per veder giocare la propria squadra, a pesare di più nella risoluzione complessiva della situazione e nel far abbassare i toni dello scontro, per tornare al clima che ha sempre caratterizzato i rapporti tra le tifoserie genovesi.

Valentina Carosini

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