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Attualità | 02 ottobre 2024, 15:19

Quarant’anni di Gigi Ghirotti, un evento al Carlo Felice per celebrare ‘Cura e Amore’

Dal 1984 il professor Henriquet assieme a un gruppo di volontari via via sempre più numeroso ha dato vita alla Fondazione per assistere i malati affetti da gravi patologie con cure palliative e assistenza domiciliare. Lunedì 7 ottobre al teatro Carlo Felice una serata speciale per celebrare questo straordinario percorso

Quarant’anni di Gigi Ghirotti, un evento al Carlo Felice per celebrare ‘Cura e Amore’

Quarant’anni di attenzione e cura per supportare i pazienti affetti da patologie oncologiche, SLA e altre complesse situazioni, supportando anche le famiglie nel percorso delle cure palliative e nell’assistenza domiciliare.

Tanto è passato da quando il professor Franco Henriquet, insieme a un piccolo gruppo di volontari, ha dato vita alla Fondazione Gigi Ghirotti, oggi punto di riferimento per la città di Genova.

È stato un lungo cammino, irto di difficoltà, però ci sono stati anche tanti risultati che noi consideriamo positivi”, racconta un emozionato professor Henriquet nel ripercorrere la nascita e l’attività della Gigi Ghirotti, “Abbiamo avuto sempre un grosso ritorno da parte della cittadinanza, da parte di tanti donatori che ci hanno sostenuto e grazie a loro abbiamo potuto fare tante cose che, altrimenti, non saremmo riusciti a portare avanti”.

Quarant’anni fa la terapia del dolore, le cure palliative e il sollievo per i pazienti affetti da patologie incurabili non appartenevano alla quotidianità in medicina, ma è stato grazie all’impegno di Heriquet e di tanti come lui che, con il tempo, si è arrivati a ottenere l’adatta assistenza, ma tutto è partito dall’assistenza domiciliare: “Ho iniziato con i malati oncologici poi, col tempo, l’attività si è estesa a tante altre patologie. Quando la patologia va verso il termine della vita, i bisogni diventano sovrapponibili sia che uno abbia un tumore, sia che sia affetto da patologie a diversi organi, sia da insufficienze varie”.

Negli anni si è poi reso necessario l’hospice: “Tante persone - continua il professore - avevano bisogno di una struttura dove poter continuare le stesse terapie, soprattutto quelle per alleviare il dolore, in una struttura di ricovero che riproducesse un pochino l’ambiente familiare. Infatti, il primo hospice nato in Liguria è stato proprio quello di Bolzaneto nel 2001; nel 2010 è stato aperto quello di Albaro dove abbiamo preservato poi cinque posti letto per malati particolarmente impegnativi, cioè quelli affetti da sclerosi laterale amiotrofica che vanno incontro a disturbi più seri perché perdono la capacità di nutrirsi, di respirare e quindi hanno bisogno di sussidi particolarmente impegnativi”.

Henriquet ripercorre poi gli esordi: “Quarant’anni fa gli ospedali cominciavano a ridurre la loro loro possibilità di accoglienza penalizzando sin dall’inizio i malati che non avevano più utilità alle cure ospedaliere e che quindi venivano dimessi. Una volta a casa, trovavano il vuoto lasciando in difficoltà il medico di famiglia per quanto riguarda la terapia del dolore e l’uso degli oppiacei. Una delle prime battaglie che abbiamo fatto è stata proprio questa, per l’uso degli oppiacei e, in particolare, della morfina che al tempo era considerata un tabù. Era chiusa negli armadietti dei caposala e usata soltanto in casi eccezionali o perché magari un malato aveva un dolore acuto da infarto o da colica renale ma era davvero un tabù per chi ne aveva bisogno in modo continuativo, giornaliero e più volte al giorno”.

Dalle necessità dei pazienti e dall’impegno dei medici nell’alleviare i loro dolori, è quindi iniziato un percorso difficile perché “Abbiamo dovuto incontrare tante resistenze da parte di medici che consideravano la morfina una sorta di pratica eutanasica, ma era ed è il farmaco più appropriato e più efficace per lenire dei dolori che sono continui giorno dopo giorno, settimana dopo settimana”.

Una battaglia non certo indolore come ricorda ancora il professore ma riuscire a portare sollievo e conforto a chi si sta avvicinando alla fine della vita è un impegno che sa gratificare, soprattutto, come ricorda Henriquet quando questo porta anche beneficio alla famiglia che soffre accanto ai propri cari malati.

La nostra attività si è rivolta sì ai malati ma insieme ai famigliari che avevano bisogno di aiuto, di supporto, di sentire la vicinanza da parte di chi stava curando”.

Un sogno per il professor Henriquet c’è ed è delineato: quello di vedere garantita nel tempo la continuità dell’hospice di Albaro: “Non è ancora di nostra proprietà e vorremmo che fosse garantita la continuità dell’attività. Assieme a questo c’è contento di estendere ulteriormente le nostre assistenze anche ai malati di Alzheimer che abbiamo iniziato a prendere in carico quattro anni fa con degli incontri pomeridiani proprio nell’hospice di Bolzaneto. Sfide ce ne sono tante, cercheremo di andare incontro a tutti i bisogni per poterli soddisfare”.

Lunedì 7 ottobre la Gigi Ghirotti celebrerà il suo quarantesimo compleanno con un evento speciale al Teatro Carlo Felice di Genova dal titolo “40 anni di Cura e Amore”, una serata a cui prenderanno parte tantissimi artisti per offrire al pubblico momenti di spettacolo e comicità raccogliendo le donazioni e destinando il ricavato alle attività della Fondazione.

Dal Coro Monte Cauriol, a Luca Bizzarri ed Enzo Paci, Genoa e Sampdoria, assieme a tanti altri artisti e sportivi, calcheranno il palco del teatro genovese per ricordare una storia che oggi conta centonovanta dipendenti e operatori sociosanitari e duecentocinquanta volontari con oltre duemila pazienti assistiti all’anno.

Siamo veramente contenti di questo compleanno - Commenta l’assessora al Commercio del Comune di Genova Paola Bordilli - quando l’anno scorso si era parlato dei quarant’anni, ci siamo presi l’impegno per organizzare una festa che è anche una festa per la nostra città tutta. L’invito è di far vedere quanto Genova ama questa Fondazione con la sua partecipazione per rendere grazie per un servizio utilissimo per tutti noi”.

Biglietti disponibili all’indirizzo sostieni.gigighirotti.it/40anni/

Isabella Rizzitano

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