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Politica | 01 ottobre 2024, 08:16

Elisabetta Garetti, un primo violino alla ‘corte’ di Bucci: “Mi candido per trasformare attraverso la cultura”

Piacentina d’origine, genovese da oltre vent’anni, scende in campo alle regionali con la lista civica ‘Orgoglio Liguria’: “Sono pura, non politica”

Elisabetta Garetti, primo violino dell'orchestra del Carlo Felice

Elisabetta Garetti, primo violino dell'orchestra del Carlo Felice

Una vita dedicata alla musica, partendo dalla sua Piacenza per arrivare a Genova, destinazione orchestra del Carlo Felice, un’eccellenza. In mezzo una vita di studio e musica, passando da Bolzano, Parma, i teatri emiliani. Arrivata in punta di piedi a fine anni Novanta nella città che ama definire “favolosa”, Elisabetta Garetti si è guadagnata spazio nel tempo arrivando a essere primo violino della storica orchestra genovese. E ora è pronta per un altro salto.
Il suo nome compare nella lista civica ‘Orgoglio Liguria’ al fianco del candidato presidente del centrodestra, Marco Bucci. Si definisce “una pura” e non “una politica navigata” e nemmeno “machiavellica”, e di aver accettato la chiamata della squadra Bucci proprio per il rapporto che la lega al primo cittadino: “Ho un ottimo rapporto con lui, anche in qualità di presidente della Fondazione Carlo Felice. È sempre stato molto presente, a livello istituzionale ha fatto tantissimo. È una persona che cerca l’eccellenza e la qualità”.

Garetti vuole arricchire la sua prima esperienza nel mondo della politica attiva portando in dote “idee e progetti”. 
Sono una violinista, ma non voglio limitarmi alla musica e al teatro - ci dice - ci sono tanti progetti che riguardano i giovani a partire dall’asilo, diverse proposte per togliere i ragazzini dalla strada. Vorrei costruire qualcosa che possa attirarli già a partire dall’asilo. Inoltre mi occupo di poesia, vorrei mettere insieme un museo della poesia, progetto che già esiste a Piacenza, e portarlo a Genova. Mi piacerebbe portare qualità ed eccellenza, la possibilità di sviluppare progetti interessanti. Questa candidatura mi dà la possibilità di portarli avanti: penso a spettacoli gratuiti per chi non può assistervi, a portare la cultura e la musica fuori dall’élite, a una trasformazione per trovare il coraggio di cambiare. La cultura può essere un fattore trainante per uno sviluppo sostenibile”.

Per la neo candidata di ‘Orgoglio Liguria’ si tratta di una prima volta nel mondo della politica attiva. “In realtà - spiega - non riesco nemmeno a chiamarla ‘politica’, sono una pura. Ho avuto una brevissima esperienza in Municipio e poi le fondazioni sono gestite dalla politica, inevitabilmente serve la politica per farle funzionare bene. Ma mi piace il coinvolgimento, specie nell’epoca tragica che stiamo vivendo. Stare senza cultura è come avere un corpo senza anima”.

Tra i suoi progetti c’è quello di portare a Genova il metodo ‘Suzuki’, un sistema di apprendimento per bambini dai 3 ai 12 anni. “Prevede anche il coinvolgimento delle famiglie - prosegue Garetti - si dà la possibilità ai bambini, anche piccoli, di imparare a suonare uno strumento e si crea un bacino dal quale possono uscire musicisti di talento. Mi piacerebbe che arrivasse a Genova e anche in altre città della Liguria”.

Quella di Elisabetta Garetti in politica non sarà un’esperienza a breve termine, c’è tutta l’intenzione di portare avanti i suoi programmi anche nel caso le elezioni del 27 e 28 ottobre non dovessero dare i risultati sperati: “Se non mi eleggono vado avanti lo stesso, voglio lavorare anche se va male. A Genova hanno demolito la casa di Paganini, mentre a me piacerebbe portare avanti un binomio tra lui e la città come a Salisburgo c’è con Mozart. Potrebbe pagare anche dal punto di vista degli investimenti, perché la cultura porta anche investimenti

Perché un elettore dovrebbe scegliermi? - conclude Garetti - il primo motivo è perché se sceglie me, sceglie Bucci. Poi perché vorrei fare qualcosa di importante, di eccellente, credo di avere delle competenze per portare qualcosa. A Genova c’è già tanta cultura, ma penso che sia giusto dare una valorizzazione a quello che la regione offre. Portare qui il top dell’eccellenza che c’è nel mondo”.

Pietro Zampedroni


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