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Attualità | 30 settembre 2024, 14:33

Scuola, la Regione presenta un piano da lacrime e sangue: accorpamenti e dirigenze ridotte. Sindacati sul piede di guerra

Soppresso l'IC Lagaccio, Voltri 2 aggregato a Voltri 1, Cogoleto fusa con Arenzano. Cancellati diciannove presidi

Scuola, la Regione presenta un piano da lacrime e sangue: accorpamenti e dirigenze ridotte. Sindacati sul piede di guerra

Nell’ultima seduta prima delle elezioni, il consiglio regionale ligure ha varato il Piano di Dimensionamento dell’Offerta Formativa 2025/2026, documento che, di fatto, va a ridisegnare la mappa degli istituti scolastici genovesi e liguri.
“Si procede a una ulteriore riduzione di cinque dirigenze rispetto all’anno scolastico 2024/2025 - si legge nella nota di Regione Liguria - funzionale all’obiettivo di totalizzare 167 dirigenze a livello regionale entro l’anno scolastico 2026/2027, che rappresenta una milestone del PNRR. Per raggiungere il numero di 167 entro l’anno scolastico 2026/2027, è prevista una complessiva riduzione sul territorio ligure di 19 dirigenze in un arco temporale di tre anni”.
“È stato preliminarmente condiviso con gli enti di area vasta i criteri specifici e funzionali all’applicazione di quanto disposto dal decreto interministeriale che applica la direttiva PNRR su questo specifico punto - dicono ancora dalla Regione - per operare la scelta delle soluzioni da adottare relativamente alle riduzioni relativamente al territorio genovese, Regione Liguria ha preso come base di lavoro il documento tecnico redatto e trasmesso da Città Metropolitana, frutto di un articolato confronto con il territorio e con relativi portatori di interesse”.


Il Piano di Dimensionamento prevede: la costituzione del nuovo Istituto Omnicomprensivo “Pieve di Teco – Pontedassio” mediante l’assegnazione del percorso di studi di scuola secondaria di II grado Tecnico – Tecnologico, Indirizzo: “Grafica e Comunicazione” all’IC “Pieve di Teco - Pontedassio”, presso la sede di Pieve di Teco, in provincia di Imperia; l’attivazione della sede distaccata dell’Istituto professionale di Stato Servizi enogastronomia e ospitalità alberghiera “Giuseppe Casini” a Sarzana in provincia della Spezia; la soppressione e il frazionamento dell’IC Lagaccio di Genova, con ristrutturazione e riorganizzazione dell’ufficio dirigenziale e l’aggregazione dei plessi all’IC Oregina, all’IC San Teodoro e all’IC San Francesco da Paola; la soppressione e frazionamento dell’IC Voltri II di Genova, con ristrutturazione e riorganizzazione dell’ufficio dirigenziale e l’aggregazione dei plessi all’IC Voltri I e all’IC Prà di Genova; la fusione per accorpamento del Liceo Luzzati di Chiavari con l’Istituto DeAmbrosis/Natta; la fusione per accorpamento dell’IC Casella con l’IC Busalla; la fusione per accorpamento dell’IC Cogoleto con l’IC Arenzano.


Il piano dell’offerta formativa prevede: l’attivazione di un percorso di secondo livello ad indirizzo Manutenzione e Assistenza Tecnica” presso la Casa Circondariale della Spezia da parte dell’Istituto Einaudi/Chiodo; l’attivazione dell’indirizzo “Grafica e comunicazione” Istruzione Tecnica – Settore Tecnologico nel nuovo Istituto omnicomprensivo Pieve Teco -Pontedassio.
Una scelta che ha subito scatenato la reazione di Flc Cgil Liguria che vede nel Piano un “impoverimento complessivo dell’offerta formativa, creando difficoltà e penalizzando il mondo della scuola in tutte le sue componenti, studenti, famiglie, lavoratori”.
“Queste ulteriori modifiche al piano di dimensionamento, arrivano come un vero e proprio “colpo di coda” da parte della giunta regionale ligure - aggiungono dal sindacato - dopo aver ampiamente manifestato la propria incapacità di programmazione e di qualunque visione di scuola nei mesi scorsi, dopo essere stati costretti, dal Ministero dell’Istruzione, ad effettuare una ulteriore soppressione di scuola a gennaio scorso, ora a meno di un mese da nuove elezioni, portano avanti una un’altra riduzione del numero di scuole in Liguria che porterà inevitabilmente ad un peggioramento delle condizioni di vita scolastica e di lavoro, creando disagi e criticità alle scuole, agli studenti, alle famiglie e al personale coinvolto”.


“Nel corso dell’incontro del Crif - concludono - abbiamo ribadito la propria netta contrarietà a questa riorganizzazione della rete scolastica che ancora una volta determina in realtà tagli agli organici dei lavoratori della scuola scolastica, riduzione di posti dei dirigenti scolastici e dei direttori amministrativi, una diminuzione complessiva dell’organico del personale ausiliario, tecnico ed amministrativo e un  peggioramento netto per la vita degli studenti e dei lavoratori delle scuole coinvolte, mentre la scuola avrebbe bisogno di reali investimenti, di maggiori risorse di organico, di più tempo scuola”.

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