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Attualità | 29 settembre 2024, 12:49

Terraformare il futuro, così il TEDx di Genova apre nuovi orizzonti

Nel suggestivo scenario di Villa Serra si è svolta l’edizione 2024 del talk a cui hanno partecipato ospiti provenienti da tutta Italia. Una dimostrazione di come, unendo visioni e determinazione, insieme si possa ‘terraformare’ il mondo e costruire spazi di dialogo e condivisione

Terraformare il futuro, così il TEDx di Genova apre nuovi orizzonti

Formare, ri-formare, terraformare.

Dare forma, ridare forma, creare e trasformare un luogo inospitale rendendolo accogliente.

Questo fil rouge ha legato gli interventi del TEDx Genova che ieri ha animato il parco di Villa Serra.

Una location suggestiva, resa ancor più emozionante dall’armoniosa contrapposizione tra la  porzione di sfera che abbraccia il palco e il verde degli alberi che la incorniciano.

Il talk mette al centro la parola, la prima, appunto è ‘terraformare’ che viene declinata nelle visioni ‘dal passato’ di Samuele Heidi Bonanini e nei suoi vini eroici, tramutandosi in un divenire di azioni e immaginazioni che guidano le invenzioni di Adriano Girotto.

Ribaltare i punti di vista è il mantra di Jacopo Di Miceli, osservatore delle teorie del complotto, che ritorna, in qualche modo, nell’intervento di Chiara Pagliaccia, capace di restituire uno spaccato dell’Italia vera con quella punta di dissacrante ironia che apre a numerosi spunti di riflessione.

Un intreccio di generazioni arriva sul palco con Gina Spucches e Sofia Carolla per raccontare il progetto di Prendi in Casa, e se l’empatia con Gina e Sofia rimane quasi sotto traccia, esplode con prepotenza nelle parole di Flavio Troisi e nel suo invito a esercitarsi nell’applicarla ‘quasi come si dovesse imparare ad atterrare su una portaerei in mezzo al mare. Chissà che non si impari a volare’.

Costanza e determinazione sono le cifre della campionessa mondiale di ju jitsu Martina Porcile, le stesse che Irene Fellin, rappresentante NATO per donne, pace e sicurezza, lascia trasparire nel racconto del suo impegno per portare all’attenzione della comunità internazionale le istanze delle donne, soprattutto in tema di sicurezza, appunto.

A concludere la serata è il frontman degli Ex Otago Maurizio Carucci con l’esperienza di Cascina Barban. 

L’applauso più grosso, però, è quello tributato a tutti i ragazzi e le ragazze che, per mesi, hanno lavorato per preparare al meglio la giornata di ieri.

Una cura attenta che ha creato un ambiente accogliente e ha ricordato a tutti che esiste una generazione che ha voglia di fare, cerca appoggi e cerca spazi, riuscendo a creare opportunità per sé e per altre persone.

Perché dall’incontro e dal dialogo nascano sempre nuovi orizzonti.

Isabella Rizzitano

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