Un’altra saracinesca è in procinto di abbassarsi, questa volta suscitando il dispiacere di grandi e piccini: si tratta dello storico negozio ‘La Fata dei Bambini’ di Galleria Mazzini.
Conosciuta per il suo fascino e atmosfera fiabesca, l’attività ha offerto una vasta gamma di giocattoli, abbigliamento e accessori per l'infanzia fin dalla sua apertura, nei primi del. Novecento, confermandosi un punto di riferimento per le famiglie genovesi. Nel corso della sua lunga storia ha servito diverse generazioni.
La Fata dei Bambini, però, chiuderà definitivamente i battenti tra fine novembre e inizio dicembre, proprio prima delle festività natalizie. La decisione è stata presa a malincuore dai gestori Lella Gurrieri e Carmine Langella, che hanno rilevato il negozio negli anni Novanta e che oggi, per motivi di salute e di età e per i problemi derivanti all’allagamento dei locali lo scorso anno, sono giunti alla fine del loro percorso lavorativo.
I coniugi hanno cercato di lasciare in gestione l’attività a qualche interessato, senza però riuscire a trovare un sostituto pronto a prendere in mano le redini del negozio. L’attività, quindi, subirà la stessa sorte del punto vendita di via San Luca, chiuso qualche anno fa.
Un gran dispiacere, visto che Lella, insieme alle nuore Donatella e Valentina, hanno portato avanti il loro lavoro con passione e dedizione, senza far mai mancare ai piccoli visitatori e alle loro famiglie un sorriso, un consiglio, un regalino.
All’interno della Fata dei Bambini hanno sempre avuto un ruolo da protagonisti i giochi della tradizione, dai peluche alle Barbie, dalle macchinine ai mattoncini per costruzioni, mentre i dispositivi elettronici e la tecnologia in generale sono sempre stati messi, per scelta, in secondo piano, prediligendo attività da svolgere all’aria aperta o che comunque stimolassero la fantasia e la socialità nei più piccoli.
Tra i clienti più affezionati non si può non ricordare Marco Nappi, ex giocatore del Genoa, che spesso si poteva trovare anche dietro al bancone, intento a vendere giocattoli. E proprio dietro quel bancone spicca, ancora oggi, un’onorificenza concessa dal re Vittorio Emanuele III al negozio che forniva i giocattoli ai giovani principini.