“Ieri ho effettuato un sopralluogo presso il canile Monte Contessa, in una struttura in cui da tempo rileviamo una situazione preoccupante per il numero di cani ospitati (a ieri 165 a fronte di 111 stalli, da dichiarazioni della stessa Direttrice Sanitaria)”.
Dichiara il Consigliere Regionale Gianni Pastorino, che aggiunge:
“Durante la visita sono state confermate alcune perplessità, che sarà mia cura riferire ad ASL 3 e che riguardano soprattutto la difficoltà della struttura che appare vetusta: il fatto che alcuni stalli non a norma vengano oggi occupati da animali (la direzione sanitaria mi ha informato di aver già avvisato gli organi preposti), la convivenza tra cani e un gattile che avrebbe solo una funzione sanitaria ma che ha acquisito in maniera disordinata spazi dentro una struttura che non dovrebbe ospitare felini. Sarebbe importante che il Comune ci mettesse la testa per strutturare un vero e proprio gattile.
Insomma, sono emerse criticità anche in merito al rapporto tra la struttura e i volontari che rappresentano l'elemento chiave nel mantenere il legame tra il canile e gli animali. Questa problematica diventa ancora più rilevante alla luce di un bando europeo, presentato dalla Giunta Comunale e poi sospeso, nel quale erano già emerse alcune criticità.
Il mio sopralluogo riguarda soprattutto la vigilanza sanitaria nella struttura, di cui è responsabile l’ASL e con la quale già da tempo sono in relazione.
Le associazioni coinvolte sono state marginalizzate nel bando. In particolare, nella stesura poi ritirata, è scomparsa la presenza del Protocollo d'Intesa, che per anni ha regolato la collaborazione tra Comune, gestore e volontari. Un elemento che rappresenta un grave passo indietro: tale protocollo non solo facilitava il coordinamento tra i soggetti coinvolti, ma assicurava anche che le associazioni, vere custodi del benessere degli animali, potessero continuare a svolgere il loro ruolo in maniera attiva e responsabile.
Quando un bando viene presentato e poi sospeso, spesso ciò accade o per ripensamenti a seguito di proteste legittime, o per una metodologia che rinvia le problematiche senza apportare reali modifiche al bando stesso. Con l’avvicinarsi delle elezioni regionali, sorgono dei dubbi su questo modus operandi della Giunta comunale.
È deludente constatare che, malgrado le tante esperienze virtuose esistenti in altre città, il Comune di Genova non abbia scelto di ispirarsi a modelli più avanzati e lungimiranti nella stesura di questo bando. Un maggiore riconoscimento del valore sociale del volontariato, oltre a un controllo più indipendente e trasparente sulla gestione, potrebbe garantire un servizio migliore non solo per gli animali ospitati, ma anche per l'intera comunità.
Sarebbe opportuno capire quando effettivamente verrà avviata un’interlocuzione con le associazioni per arrivare a una modifica sostanziale del bando e soprattutto quando il Comune di Genova penserà che quel canile vada effettivamente rinnovato, superando questioni che oggi sono evidenti dalla difficoltà della struttura a questioni di carattere burocratico e amministrativo rispetto a cani non adottabili che restano lì in maniera permanente al già citato rapporto con il volontariato.
Un bando che sembrava costruito con un vestito già troppo definito e rigido. È fondamentale che il benessere animale sia posto al centro della sua funzione ma la sensazione che si ha è che il Comune consideri la questione dei canili e di un futuro gattile un fatto marginale e di poca importanza. Una visione completamente distante da processi di nuova sensibilità che guardano al benessere degli animali in maniera propositiva e continua”.