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Cronaca | 24 settembre 2024, 08:02

Cronache nere diventate storie - Dalla Svezia a Imperia, il processo a Salvatore Aldobrandi per il delitto di Sargonia Dankha

La ventunenne scomparve nel 1995. Nel 2023 l'ex pizzaiolo, nonché fidanzato della giovane all'epoca dei fatti, è stato arrestato

Cronache nere diventate storie - Dalla Svezia a Imperia, il processo a Salvatore Aldobrandi per il delitto di Sargonia Dankha

Dalla Svezia all'Italia per risolvere un cold case rimasto sepolto nelle pieghe del tempo. Non in silenzio, però, perché a quasi 30 anni di distanza Sargonia Dankha non è stata dimenticata. E a 5 lustri di distanza nel processo partito ad Imperia sono comparse anche le amiche della ragazza, gli inquirenti, i testimoni tra i ricordi dell'indagine e quelli della vittima, appena 21enne all'epoca dei fatti, nel novembre del 1995, quando scomparve senza lasciare traccia. Uccisa, dicono le indagnini stesse, anche se il suo corpo non è mai stato ritrovato le tracce di sangue portano all'auto di un suo ex fidanzato, italiano, residente a Sanremo e che nel 2023 viene arrestato con l'accusa di omicidio volontario aggravato dai motivi abietti e futili e anche di soppressione di cadavere. Si tratta di Salvatore Aldobrandi, oggi 70enne, ex pizzaiolo che con la ragazza aveva una relazione.

Un passo indietro: Sargonia Dankha è una ragazza di origini iraniane, nel '95 vive in Svezia, è una studentessa di Linköping. Scompare il pomeriggio del 13 novembre del 1995 e già al tempo i sospetti si concentrano sul compagno, un pizzaiolo italiano. Aldobrandi nel 1995 ha  45 anni e, da quanto emerso nel processo, ha un rapporto burrascoso con la ragazza. Viene arrestato e le indagini fanno emergere tracce di sangue nella sua abitazione e all'interno dell'auto che aveva in disponibilità, sangue che dai rilievi genetici è compatibile con quello della 21enne. Ma il corpo della giovane non si trova, nonostante le ricerche, indirizzate anche da amici, familiari, testimoni. In mancanza del cadavere l'uomo viene rilasciato e scagionato. E qui finisce la prima parte della storia.

La seconda si svolge tutta in Liguria, invece, dove Aldobrandi viene a vivere al suo ritorno in Italia. E dove lo raggiunge la denuncia che fa riaprire il caso, fatta dai genitori della ragazza e in seguito anche l'arresto dell'uomo, a seguito di indagini della procura imperiese. La madre in particolare, che ricorda una telefonata minacciosa dell'uomo, che la figlia avrebbe voluto lasciare, prima di sparire nel nulla. E che spiega il contesto e il rapporto tra i due. Ci sono le testimonianze, alcune intercettazioni ambientali, e poi le ricerche che i familiari chiedono di riattivare in una zona nei pressi di un lago in Svezia dove era stato visto un veicolo del tutto simile a quello preso in prestito da Aldodbrandi. Un luogo già battuto anche con l'ausilio di cani molecolari ma con esito negativo.

Il processo si è aperto alcune settimane fa davanti alla Corte d’Assise di Imperia, gli inquirenti e la magistratura ha aperto un canale di cooperazione giudiziaria europea tra le autorità svedesi e quelle di Imperia e tramite video sono stati sentiti i primi testimoni, nella speranza di trovare una soluzione ad un caso rimasto insoluto e senza colpevole da 29 anni.

Sargonia oggi avrebbe 50 anni. Tra le prime a testimoniare c'è un'amica che con la ragazza aveva passato l'ultimo fine settimana prima della scomparsa. Anche se gli anni sfumano i ricordi, le cose che non ha dimenticato riguardano la paura che la 21enne avrebbe avuto nei confronti dell'uomo. Racconta di violenze, di gelosia per un nuovo fidanzato della ragazza, di botte e vessazioni. E poi ricorda: "L'ho cercata, senza mai riuscire a trovarla. Nulla avrebbe mai fatto pensare ad un allontanamento volontario". C'è poi un'altra testimonianza, quella di un'altra ex compagna di Aldobrandi, che ricorda la richiesta dell'uomo il giorno stesso della scomparsa di Sargonia: gli serviva un'auto, un'alfa rossa, e la donna gliela presta. La riavrà indietro all'alba del giorno dopo, con 250 chilometri percorsi, i sedili sporchi di fango e abbassati. Secondo l'accusa, tema che andrà affrontato in dibattimento, il veicolo utilizzato per trasportare e nascondere quello che potrebbe essere stato proprio il corpo della ragazza scomparsa.

Valentina Carosini

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