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Attualità | 23 settembre 2024, 14:05

Genova omaggia Tenco con una targa in via Cecchi: “Un’anima che ci ha regalato emozioni, note e e parole”

Il suo nome inciso vicino all'allora Bar Igea, punto di ritrovo del cantautore morto suicida a Sanremo il 27 gennaio del 1967

La targa per Luigi Tenco in via Cecchi

La targa per Luigi Tenco in via Cecchi

Genova, città culla del cantautorato italiano, omaggia Luigi Tenco con una targa in cia Cecchi 2 nero.
L'iniziativa è stata portata avanti dagli amici del cantautore morto suicida a Sanremo il 27 gennaio del 1967 ed è stata posizionata dove un tempo c'era il Bar Igea, punto di ritrovo per Luigi Tenco e gli amici Ruggero Coppola, Gino Paoli, Degipo, Giorgio Grossi, Scapin e molti altri.

Genova è la patria di una importantissima scuola cantautorale italiana - dice l’assessore al Commercio e alle Tradizioni del Comune di Genova, Paola Bordilli - una scuola di cui siamo orgogliosi e di cui Tenco è stato una delle anime. Un’anima che ci ha regalato emozioni, note e e parole che ancora oggi ci portiamo dentro grazie alla potenza delle sue canzoni. La nostra città ha ricordato Tenco in diverse occasioni, abbiamo dei giardini a lui dedicati, ma questa ulteriore targa, dopo quella di Boccadasse, ci restituisce un Tenco diverso: un Tenco spensierato, allegro, intento a tramare scherzi con gli amici di sempre nel bar storico della zona della Foce. Un aspetto meno conosciuto, ma che vogliamo preservare con la stessa attenzione e rispetto con cui costudiamo la sua eredità. Con questa nuova targa vogliamo ricordare ai cittadini questo straordinario artista”.

Siamo davvero contenti oggi – aggiunge il presidente del Municipio VIII Medio Levante, Anna Palmieri - perché, la Foce è famosa per aver dato i natali a molti cantautori e per aver dato spunti ai cantanti genovesi come Bindi, Faber, Gino Paoli e per questo li abbiamo celebrati con la piazza dei Cantautori. Scoprire una Targa per Luigi Tenco è una cosa bellissima, anche perché pare che in quel bar sia stato proprio prima di andare a Sanremo: fa parte della storia della sue canzoni e ne siamo molto felici”.

Nella targa abbiamo scritto che questo posto, dal ’56 al ’67, è stato il “posto delle fragole” – racconta il giornalista Aldo Colonna - perché quando veniva qui e incontrava gli amici facevano degli scherzi inimmaginabili. Non era il Tenco paludato del palcoscenico, era sé stesso, una persona che, contrariamente a chi diceva fosse cupo, un serio, era un burlone, un mezzo matto. Ha fatto certi scherzi, qui, con Paoli e gli altri. Sono felice di essere qui oggi, ci abbiamo messo dieci anni per avere questa targa, tra intoppi burocratici e per ricordare tutti i nomi che all’epoca frequentavano il bar: sono veramente felice perché è stato dato a Cesare quel che è di Cesare. Questo è un posto mitico per chi ha vissuto quella stagione. Di Tenco qualcuno scrisse che non sarebbe durato un’estate, siamo ancora qui a parlarne”.

Redazione

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