Politica - 21 settembre 2024, 19:00

Andrea Orlando lancia la sua campagna elettorale da piazzale Mandraccio: “C’è bisogno di essere strada per strada, la nostra forza è il popolo”

Il candidato alle regionali del centrosinistra affiancato dai sostenitori: “Gli unici no che dico in modo perentorio sono alla mafia e alla privatizzazione della sanità. Su tutto il resto io sono per dire dei sì, purché ci siano le risorse per realizzare le opere”

Andrea Orlando lancia la sua campagna elettorale da piazzale Mandraccio: “C’è bisogno di essere strada per strada, la nostra forza è il popolo”

Andrea Orlando ha dato ufficialmente il via alla propria campagna elettorale da piazzale Mandraccio, a Genova, nel cuore del Porto Antico, alla presenza di sostenitori, candidati e tante bandiere: “Mi sembra il modo migliore di farlo, parlando con la società, con le persone normali, confrontandoci come stiamo facendo in questi giorni. Sto girando la Liguria non solo per dire quello che voglio fare, ma per ascoltare anche le persone, le competenze, gli interessi, ma anche i bisogni che possano costruire un programma in grado di determinare una svolta nella guida del governo della Liguria” commenta il candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Liguria. 

Tante bandiere, dal Pd ad Azione, dal Movimento 5 Stelle a Sinistra Italiana, ma manca quella di Italia Viva: “Le vere bandiere sono quelle che sono nel cuore di tutti i democratici, e credo che qui siano tutti rappresentati e che ci siano, a prescindere da questo o quel simbolo, sapendo che il concorso di tutti è assolutamente importante” è il commento di Orlando. 

Le liste andranno chiuse entro i primi giorni della prossima settimana: “Sembra che tutti stiano lavorando per fare il meglio. Mi pare che si sta andando in una direzione che non era per nulla scontata soltanto qualche settimana fa, con una coalizione che non solo è larga e competitiva, ma dice anche delle cose. Non semplicemente dice vedremo, studieremo, boh, ma, forse. Perché paradossalmente quelli che dovevano avere le idee molto chiare in queste ore stanno dimostrando di non averle”. 

A chi chiede un commento sull’osservazione che il suo principale sfidante, il sindaco di Genova Marco Bucci, di non essere all'altezza di fare il presidente perché non ha mai fatto l'amministratore, risponde: “Giovanni Toti aveva un profilo dal punto di vista istituzionale diverso dal mio e lui ha continuato a dire per tutti questi anni che è stato il miglior presidente di Regione. Tuttavia vorrei ricordare due cose al sindaco Bucci, che oltre che occuparsi di me, forse dovrebbe occuparsi anche di ciò che vuole fare e quello che vuole proporre: La prima è che io ho fatto l'amministratore molto prima di quando l'ha fatto lui e per molto più tempo, per quindici anni sono stato amministratore locale. In secondo luogo, essere alla guida di un ministero comporta anche grandi sfide amministrative. Io ho informatizzato tutto il processo civile del paese che era stato rinviato da un decennio. Devo dire che non è stata una passeggiata ma credo di aver dato prova di saper guidare dei processi complessi. Questo credo debba fare chi guida una regione. Spero che da ora in poi, detto questo, chiarita la mia biografia, si possa discutere dei programmi e di che cosa serve alla Liguria e di che cosa vuole fare Bucci. Io quello che voglio fare lo sto dicendo tutti i giorni. Quando si è parlato molto si sta parlando molto di opere”. 

Tra i temi trattati, non è mancato un commento anche su uno dei progetti attesi e discussi che riguardano il capoluogo ligure, lo Skymetro: “Guardi, ne discuteremo con i cittadini, ne discuteremo con le forze della coalizione.

Quello che posso dire però subito è che così è un'opera che non ha nessun senso e che deve essere profondamente rivista. Peraltro non lo dico io, lo dice il Consiglio superiore dei lavori pubblici”. Ma Orlando non si ritiene un ‘signore del no’: “L’unico no che dico in modo perentorio è alla mafia e alla privatizzazione della sanità. Su tutto il resto io sono per dire dei sì, ma questi sì devono essere sostanziati dalle risorse e dai finanziamenti necessari per realizzarsi. E il vero problema oggi non è dire dei sì dal punto di vista propagandistico, il vero problema è trovare i soldi per realizzare i progetti, perché il rischio che stiamo correndo per il vuoto di direzione istituzionale è che siamo stati a determinare che da qui alla fine dell'anno si perdono delle risorse assolutamente preziose”. 

A chi ha ricordato la dichiarazione del sindaco Bucci durante il Salone Nautico, che ha detto che avrebbe voluto Orlando assessore della sua 'squadra' qualora vincesse, commenta: ”L'ho già fatto l'assessore, non lo farei nel centro-destra, ma l'ho già fatto quando ero molto giovane. Ho fatto il piano regolatore della mia città, è stata una bellissima esperienza. Quando fai bene una cosa non devi tornare a farla, perché potresti dare prove alla stessa altezza. Quindi voglio fare delle cose più importanti e credo di essere in grado di farle”. 

Partire da una piazza è senza dubbio una scelta coraggiosa: “C'è bisogno di tornare ad essere quelli che siamo sempre stati, cioè una forza che sta tra le persone e che trae la propria forza, non dal potere economico, non dalla protezione dei ministeri, dalle passerelle dei ministri, ma dal popolo”.

 

Chiara Orsetti


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