Politica - 21 settembre 2024, 08:08

Frana in via Ca' de Trenta, Lodi: "Solo promesse, cittadini abbandonati da un anno"

La consigliera comunale: "In seguito alle piogge si sono già verificati allagamenti e cadute di alberi. Se la via alternativa diventasse inutilizzabile come faranno le persone?"

La frana a novembre 2023

"A quasi un anno dalla frana in via Ca’ De Trenta che ha messo in ginocchio la popolazione di Trasta, costretta ad oggi a usare percorsi alternativi per andare a scuola o al lavoro e per la faccende di vita quotidiana, nessun segnale di avvio lavori dopo tante promesse che erano addirittura arrivate a individuare nel mese dello scorso luglio il ripristino dell-a viabilità. Ci eravamo accontentati perfino dell’ultima promessa: avvio lavori a settembre". Inizia così la nota diffusa dalla consigliera comunale Cristina Lodi, Capogruppo del Gruppo Misto. 

"Peccato essere già al 20 settembre  e non vedere di avviato nulla, anche con il legittimo timore dell’autunno incipiente, le piogge e il dissesto, che possono portare danni anche alla precaria stradina alternativa che usano gli abitanti. Si sono già verificati, infatti, cadute di alberi e allagamenti: se anche questa via diventasse inutilizzabile, come faranno le persone? E’ quanto chiediamo con forza e da tempo, con l’aiuto del municipio, impegnato attivamente sulle problematiche del territorio. 

Ma la domanda è anche se l’amministrazione comunale pensa di indennizzare questi mesi di ritardi, difficoltà, disagi della popolazione di Trasta, dovuti alle inadempienze delle tempistiche di Cociv di cui il comune è suddito, ai ritardi dovuti anche alla mancanza di personale degli uffici comunali che quindi non riescono a procedere in modo efficiente e infine all’abbandono generale di questa e altre zone della Valpolcevera, dove non si è mai più registrata la presenza di assessori o consiglieri della maggioranza a monitorare questa insostenibile situazione.  

Porterò il grido degli abitanti in consiglio comunale, ma, al di là delle interrogazioni, rimango scossa quando ascolto le loro storie, piene di malcontento e fatica, di cui ci si è potuti dimenticare senza remore e che pretendo abbiano una risposta adesso. Non sentirò ragioni perché questa gente merita rispetto". 

Redazione


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