Politica - 20 settembre 2024, 10:40

Giovanni Toti, il futuro dell'ex governatore tra patteggiamento e contestazioni

Mentre si attende l'approvazione della misura che lo vedrebbe impegnato in millecinquecento ore di lavori socialmente utili per evitare una condanna di due anni e un mese, una nuova accusa di corruzione legata a una tangente di novantamila euro potrebbe cambiare il quadro

La richiesta di patteggiamento di Giovanni Toti potrebbe subire cambiamenti: dopo aver chiesto l’accordo con la Procura, che lo porterebbe a svolgere lavori socialmente utili per sostituire la condanna di due anni e un mese, è emersa una nuova contestazione riguardante una tangente di novantamila euro ricevuta dall’imprenditore nautico Alberto Amico, presidente di Amico&Co. Si tratterebbe di corruzione perché al finanziamento avrebbe fatto seguito il rinnovo di una concessione e interventi favorevoli all’azienda.  In tal caso la pena concordata potrebbe aumentare, oltre alla confisca dell’importo contestato. 

Ma che futuro si presenta per l’ex governatore? Sarà impegnato in mansioni d’archivio o amministrative per sostituire la condanna, in caso di approvazione del rito alternativo e se non dovessero verificarsi colpi di scena. Dopo le dimissioni dello scorso 26 luglio, e la richiesta di patteggiamento avanzata, l’ex presidente della Regione ha indicato questi due settori come quelli in cui svolgere le millecinquecento ore di lavori di pubblica utilità

Toti ha già delineato un orario lavorativo di circa dieci ore settimanali, che dovrebbe così consentire il termine del suo debito con la giustizia in circa due anni, tenendo conto del periodo trascorso agli arresti domiciliari e ipotizzando che non ci siano modifiche dopo quanto appreso nelle ultime ore.  

La legge sui lavori di pubblica utilità, modificata in passato dall'ex ministra della giustizia Marta Cartabia, stabilisce un minimo di sei e un massimo di quindici ore settimanali: l’ex governatore ha già chiesto una deroga per superare il limite massimo, in accordo con i suoi impegni professionali, approvata dalla Procura. Inoltre, sta valutando la possibilità di svolgere alcune attività sociali tramite smart working. Sono circa centocinquanta le onlus accreditate che potrebbero consentire lo svolgimento dei lavori di pubblica utilità, dalla Croce Rossa Italiana alla Lilt, dalla Protezione animali al Fai. Per quanto riguarda il lavoro da remoto, solamente l’Orto Collettivo ne consentirebbe l’utilizzo, per i progetti legati a piante curative e antiche. 

Le valutazioni riguardano anche la provincia di appartenenza: non è escluso che Toti possa scegliere strutture alla Spezia, vicina alla residenza di Ameglia.  

Una volta definito e approvato il modus operandi, l’ex presidente verrà sottoposto a controlli periodici dal dipartimento Uepe di Genova, mentre un tutor seguirà il percorso preparando relazioni sull’operato e controllando il rispetto di impegni e incontri. Se tutto venisse confermato, i lavori socialmente utili potrebbero avviarsi poco dopo l’udienza di patteggiamento. 


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