Politica - 20 settembre 2024, 08:03

Elezioni regionali, in casa PD la doppia sfida di Alberto Pandolfo con vista su Montecitorio: “Non sono spettatore, ma attore protagonista”

Il consigliere comunale entrerebbe alla Camera in caso di vittoria di Andrea Orlando: “Militante da quando avevo 16 anni, ho sempre ‘portato l’acqua’ al partito e ne sono orgoglioso”

Alberto Pandolfo (PD)

Nella già concitata corsa delle regionali c’è chi guarda al weekend elettorale di fine ottobre con una doppia carica emotiva: da una parte la speranza per la vittoria di Andrea Orlando, dall’altra la prospettiva dell’ingresso in Parlamento.

Alberto Pandolfo, classe 1985, consigliere comunale del Partito Democratico e vice presidente del consiglio comunale di Genova, non si vuole definire “spettatore” delle elezioni regionali, ma “attore protagonista” nel suo sostegno alla coalizione di centrosinistra verso una vittoria che gli spalancherebbe le porte della Camera.
Alle politiche del 25 settembre 2022, infatti, si è piazzato subito dietro ad Andrea Orlando e, quindi, in caso di ingresso dell’ex ministro in piazza De Ferrari, dovrà fare le valigie e puntare verso Roma.

Parto dall’assunto che sono un militante del PD da quando avevo 16 anni - dice Pandolfo ai nostri microfoni - ho sempre ricoperto incarichi nel partito iniziando dal circolo della Foce dove ho fatto le primarie nel 2005. Per questo dico che sono un attore della campagna elettorale e non uno spettatore”.
Ho detto sin da subito che sarei stato attore rispetto alle emergenze della Liguria - aggiunge - la prima, che è anche la missione del mio mandato in consiglio comunale, è la lotta al dissesto idrogeologico. Ho vissuto in via Fereggiano e ho vissuto sulla mia pelle la tragedia della perdita di vite umane. Sapere che lo scolmatore del Bisagno è in ritardo per delle inefficienze del tanto decantato ‘modello Liguria’  che vanno perpetrando dalla Regione al Comune mi ferisce molto e mi convince a reagire. La seconda è la questione della sanità che genera difficoltà di sopravvivenza delle persone nella nostra regione”.

Ora davanti a lui si apre l’opportunità di sostituire Andrea Orlando alla Camera: “Sicuramente è una grande responsabilità in un mondo che ho già vissuto grazie all’esperienza come assistente parlamentare nel 2008, ho conosciuto quali sono i meccanismi delicati delle istituzioni nazionali. Responsabilità e lavoro che sono racchiusi nell’articolo 54 della Costituzione, quel senso che ti motiva a rappresentare i problemi di un territorio per far crescere il luogo che ti ha eletto”.

Una doppia corsa, quella verso piazza De Ferrari e verso Roma, che per qualche giorno è stata messa in pericolo dal fuoco amico interno a un ‘campo largo’ spesso maggiormente impegnato nelle lotte interne a discapito del confronto con i diretti competitor.
È normale dialettica politica - commenta Pandolfo - credo ci sia bisogno di un fronte ampio ed è un lavoro faticoso. Il candidato scelto è il migliore che potessimo mettere in campo, sono stato impegnato con lui nel 2022 e sono risultato il primo dei non eletti. Come sempre ho fatto il ‘portatore d’acqua’ per il mio partito e ne sono orgoglioso, portiamo avanti un progetto comune e non personale. Certamente aspiro alla vittoria di Orlando per la Liguria e per poter rappresentare ulteriormente Genova e portare soluzioni per la città”.

Non manca, poi, la stoccata all’amministrazione comunale genovese: “Oggi vediamo come le assemblee elettive siano diventate un orpello e ne è dimostrazione il fatto che il Comune chiuderà per due settimane sotto elezioni, ho anche scoperto che il vice sindaco Pietro Piciocchi sarà via per quindici giorni in Corea, a New York e a Londra quando, invece, il sindaco Marco Bucci si è candidato alle regionali dicendo che avrebbe lasciato la gestione delle urgenze al suo vice. Penso che Genova sia stata profondamente tradita e sento la responsabilità di essere attore protagonista per la comunità che mi ha scelto alle elezioni in Comune ma anche alle politiche”.


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