Cronaca - 20 settembre 2024, 09:29

Sestri Levante, spara alla moglie che rifiuta le cure per 'liberarla' dalla depressione

Si trova in carcere l'ex comandante settantaquattrenne, che ha confessato di aver ucciso la donna facendo fuoco con un revolver che deteneva regolarmente in casa

Dopo un lungo interrogatorio, proseguito per tutto il pomeriggio di ieri, è stato arrestato e si trova ora nel carcere di Marassi a Genova Gian Paolo Bregante, l'uomo di 74 anni che ieri mattina ha sparato alla moglie, Cristina Marini, 72 anni, uccidendola, all'interno dell'abitazione di famiglia in via Antica Romana a Sestri Levante. L'uomo dopo il gesto ha chiamato al telefono le forze dell'ordine e anche il figlio della coppia, arrivato sul posto insieme ai carabinieri. Già nella telefonata, il marito ha detto ai militari di aver sparato alla donna, con la quale era sposato e condivideva la vita da 50 anni, per "liberarla" dalla depressione che la affliggeva e per la quale la 72enne, a suo dire, rifiutava di curarsi.

I carabinieri hanno trovato il corpo nella cucina dell'abitazione, riverso a terra, ferito con un solo colpo di pistola, che le è stato fatale. 

Bregante, ex comandante di lungo corso su navi mercantili, aveva un porto d'armi risultato in regola e ha ucciso la donna facendo fuoco con un revolver che deteneva regolarmente in casa. 

Sul posto è intervenuto anche il pm di turno che si occupa delle indagini. 

L'uomo è stato portato in caserma dai militari che lo hanno interrogato nel corso del pomeriggio, per ricostruire la vicenda, ribadendo la confessione già anticipata nel corso della prima telefonata nella quale aveva ammesso il gesto. Gli accertamenti successivi hanno permesso di ricostruire in parte le dinamiche familiari della coppia: la donna, stando sempre alle parole del marito, rifiutava di curarsi da un paio d'anni, con alti e bassi e occasionalmente le provocavano reazioni aggressive, verbalmente e fisicamente. Una situazione rimasta silente, della quale fuori dalla famiglia nessuno era a conoscenza e anche scorrendo le pagine social dell'uomo, tra le foto di famiglia e degli ultimi viaggi, nulla avrebbe lasciato intuire l'esito tragico di queste ore.

Al termine dell'interrogatorio Bregante è stato trasferito nel carcere di Marassi a Genova, a disposizione dell'autorità giudiziaria.