“Per vincere bisogna che la nostra coalizione, oltre alle fatiche di queste settimane, dia un segnale di forte unità, l’unità è la condizione per poter vincere, l’unità è la condizione per poterli battere”. E chi vuole intendere, intenda.
Le parole di Andrea Orlando, pronunciate in piazza Campetto, nel cuore del centro storico di Genova, in occasione dell’inaugurazione del point elettorale, suonano come una strigliata al ‘campo largo’ dopo giorni di attriti interni dovuti principalmente all’ingresso in coalizione dei centristi di Italia Viva.
Movimento 5 Stelle e AVS, infatti, hanno a più riprese ribadito anche pubblicamente il loro “no” all’apertura verso il partito che fino a qualche giorno fa sosteneva Marco Bucci in Comune a Genova, salvo poi ammorbidire i toni di fronte alla discesa in campo di Orlando e al via ufficiale della campagna elettorale. Ma non è un segreto che in seno all’alleanza progressista ogni tanto qualche sopracciglio si alzi ancora.
Le parole di Orlando arrivano quindi come un chiaro monito nel giorno del simbolico avvio della campagna ‘da marciapiede’, quella che porterà il candidato presidente e i suoi alleati a battere la regione “da Ventimiglia a Luni”, come ha sottolineato lo stesso Orlando.
In via di Scurreria l’ex ministro si è concesso ieri il suo primo bagno di folla tra spazi stretti, una pianificazione da rivedere e anche un furgone di Esselunga a scombinare l’organizzazione del comizio all’esterno del point, con tanto di facili battute sull’azione di disturbo da parte della nota catena di supermercati.
Il candidato del ‘campo largo’, poi, non ha risparmiato gli attacchi a Giovanni Toti e al centrodestra ligure. Si va dall’appello “aiutateci a cancellare una macchia dalla bandiera della Liguria” al commento sul patteggiamento di Toti “se patteggi tre anni significa che la pena poteva essere il triplo” per poi chiudere con un’accusa chiara: “Non hanno alcun senso delle istituzioni”.
Stoccata al precedente governo regionale anche nel pensiero per chi è rimasto ai margini: “È importante anche guardare alla Liguria che non ha vinto, che non ce l’ha fatta, che è rimasta indietro perché a volte le regole erano truccate”.
Andrea Orlando ha fatto la prima mossa e questa sera alle 17.45 è attesa la prima replica della controparte quando all’hotel Bristol (anche le location, a modo loro, sono una scelta di campo) Marco Bucci ospiterà il leader di Forza Italia, Antonio Tajani, il capogruppo forzista in Senato, Maurizio Gasparri, il presidente di Regione Piemonte, Alberto Cirio, e il sindaco di Imperia, Claudio Scajola.