Più di cinquanta persone, tra modalità in presenza e online, hanno partecipato ieri al convegno “La trasformazione delle città tra accessibilità, urbanistica tattica e condivisione degli spazi pubblici. Esperienze a confronto” organizzato dal Comune di Genova e patrocinato dall’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Genova.
In linea con il tema della European Mobility Week “La condivisione degli spazi pubblici”, l’Amministrazione ha colto l’occasione per promuovere uno scambio di esperienze, a cavallo tra rigenerazione urbana e mobilità innovativa, tra Comuni e realtà territoriali impegnati nella progettazione di una città più vicina ai bisogni delle persone.
Un tema che interessa in particolare la Direzione di Area Gestione del Territorio dell’Ente (organizzatrice del convegno attraverso il Centro di Educazione Ambientale e alla Sostenibilità), impegnata nel progetto Genova Street Lab, la prima sperimentazione di urbanistica tattica nel Comune di Genova, avviata nel 2023 dalla Direzione Urbanistica e Smart Mobility in collaborazione con le Direzioni Ambiente, Regolazione e Mobilità e con il supporto scientifico del Politecnico di Milano (Dipartimento di Architettura e Studi Urbani).
IL CONVEGNO
La prima sessione del convegno “L’accessibilità degli spazi pubblici, di sosta e di mobilità”, coordinata dalla Disability Manager del Comune di Genova, si è aperta con la firma, nell’ambito del progetto Spot4dis, tra Genova e l’associazione spagnola Asociación de personas con movilidad reducida, del Protocollo che intende favorire e facilitare, attraverso lo sviluppo di strumenti digitali, l’accesso alla sosta carrabile per le persone con mobilità ridotta. Per l’associazione iberica con sede a Barcellona, che ha come mission il miglioramento dell’autonomia e della qualità di vita delle persone con difficoltà di deambulazione, erano presenti il presidente Carlo Castellano e il tesoriere Danilo Francesca.
IL PROGETTO SPOT4DIS
Nell’ambito delle iniziative volte a migliorare l’accessibilità urbana e semplificare gli spostamenti delle persone a mobilità ridotta (PMR), favorendone l’autonomia, il Comune di Genova ha aderito, in qualità di città pilota, al progetto Spot4Dis, Spot for Disabled.
Obiettivo del progetto è lo sviluppo un nuovo sistema informativo di smart parking in grado di ottimizzare, a livello europeo nelle città aderenti, la ricerca di parcheggio per le persone a mobilità ridotta, utilizzando immagini satellitari, Google Street View e l’intelligenza artificiale.
Tramite applicazione mobile gratuita “Spot4Dis”, attualmente in fase di sviluppo, gli utenti potranno individuare facilmente i parcheggi disabili e avranno a disposizione ulteriori funzionalità, quali informazioni multimediali sullo stallo scelto, possibilità di consultare la normativa applicata a livello locale per la sosta delle persone PMR, comandi vocali di giuda allo stallo e segnalazione di eventuali criticità per la sosta nel parcheggio.
Il progetto nasce nell’ambito della rete dei progetti europei dalla collaborazione con l’ONG spagnola Asociación de personas con movilidad reducida – ASOPMR che ne è l’ideatrice e che ne ha curato lo sviluppo grazie al finanziamento di 1,5 milioni di euro del Programma europeo Google.org Impact, Tech for Social Good, che sostiene organizzazioni no-profit e imprese sociali per realizzare iniziative inclusive utilizzando soluzioni tecnologiche innovative.
Il Comune di Genova partecipa al progetto in qualità di città pilota per lo sviluppo sperimentale, insieme ad altre quattro città spagnole, tra cui Valencia, per cui Genova sarà l’unica città europea non spagnola in cui verrà implementato il progetto pilota.
Come nelle altre città aderenti, l’accordo tra le parti per la collaborazione al progetto è stato approvato tramite specifico Protocollo d’Intesa in vigore per tre anni
Per maggiori informazioni sul progetto è possibile consultare il sito web https://asopmr.org/spot4dis/
Gli interventi a seguire, con la partecipazione di Regione Liguria, Consulta per la tutela dei diritti delle persone con disabilità del Comune e della Città Metropolitana di Genova e Università di Genova, hanno sottolineato come la visione di una città accessibile metta necessariamente radici in una progettazione più attenta (ispirata ai principi del “Design for all”) che va a beneficio non soltanto delle persone con disabilità ma di tutti i cittadini e le cittadine.
La seconda sessione “L’urbanistica tattica: nuove modalità di trasformazione e fruizione collettiva dello spazio pubblico” ha visto la partecipazione dei Comuni di Bologna, Milano e Bergamo, che vantano ormai un’esperienza consolidata nel campo dell’urbanistica tattica quale strategia di trasformazione e rigenerazione del territorio urbano.
Le esperienze illustrate hanno messo in luce l’importanza di alcuni aspetti dell’urbanistica tattica:
- la necessaria integrazione tra competenze diverse, richiesta dall’urbanistica tattica, che sollecita gli enti locali a lavorare in forma sempre più intersettoriale;
- l’importanza dell’ascolto e del lavoro con le comunità territoriali che accresce il valore di questi interventi e semplifica la loro realizzabilità perché questi sono realmente condivisi e supportati dai diversi attori territoriali;
- l’importanza del passaggio da interventi temporanei a interventi strutturali: un elemento spesso critico da un punto di vista finanziario, ma capace di moltiplicare l’impatto dei processi avviati grazie alla metodologia dell’urbanistica tattica e i loro effetti sulla qualità urbana.
Temi ripresi anche nella terza e ultima sessione “Tavola Rotonda: punti di attenzione nella realizzazione e gestione degli interventi di urbanistica tattica”, moderata da associazione Labsus e Politecnico di Torino e con la partecipazione di associazione Laqup, Comune di Genova, Politecnico di Milano, Ordine degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (PPC) di Genova e Fondazione Innovazione Urbana Bologna.
Si è parlato di come il concetto di transitorietà possa meglio sostituire quello di temporaneità, intendendo l’urbanistica tattica come veicolo di una trasformazione incrementale nel tempo che non si interrompe bruscamente dopo un tempo predefinito ma procede invece, per step progressivi, verso una visione di cambiamento condivisa.
All’interno della discussione anche i linguaggi da utilizzare all’interno di questi processi, il più possibile aperti e trasversali per favorire l’inclusione dei diversi attori territoriali.
L’assunto di fondo, condiviso da tutti, è che l’urbanistica tattica sia foriera di una trasformazione progressiva e aperta, in cui le Amministrazioni devono essere capaci di accompagnare la sperimentazione dell’uso diverso di spazi (es. de-pavimentazione, pedonalizzazione, ecc.) e di raccogliere, attraverso processi di co-progettazione, idee e stimoli da parte dei diversi attori territoriali.
IL PROGETTO GENOVA STREET LAB
La tavola rotonda ha visto anche un focus sul progetto Genova Street Lab, con il quale il Comune di Genova – in collaborazione con il Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano – sta sperimentando l’utilizzo dell’urbanistica tattica all’interno del quartiere di Sampierdarena: un contesto particolarmente complesso per le caratteristiche morfologiche e di uso, in cui l’indagine rigorosa e scientifica di analisi del territorio da un lato e il processo di coinvolgimento delle comunità locali dall’altro costituiscono due ingredienti fondamentali per porre le basi di un ambizioso processo di rigenerazione tattica di alcuni spazi pilota, che sarà resa possibile anche attraverso il finanziamento degli interventi da parte della Fondazione Compagnia di San Paolo.
Genova Street Lab prevede la promozione di azioni sperimentali di urbanistica tattica, ossia interventi leggeri, reversibili e condivisi con la cittadinanza, pensati per dare nuova vita e forma agli spazi urbani, migliorandone la vivibilità, la fruibilità, la sicurezza e l’accessibilità, e privilegiando la mobilità attiva (sia pedonale che ciclabile).
Un percorso iniziato nei primi mesi del 2024 con la presentazione del progetto prima presso la sede del Municipio II Centro-Ovest e, subito dopo, presso il Centro Civico Buranello di Sampierdarena, con la partecipazione e il coinvolgimento di amministratori locali, associazioni e cittadini.
Ed è proprio al fine di favorire la partecipazione attiva degli abitanti e dei frequentatori di Sampierdarena che nel mese di marzo era stato promosso un apposito questionario, finalizzato alla raccolta di dati, suggerimenti e proposte. Oltre 1000 le risposte pervenute all’Amministrazione: un’ottima base da cui lavorare per individuare gli ambiti di intervento, che nella prima fase del progetto saranno:
- una più efficace e funzionale configurazione di via Rolando e degli spazi limitrofi, a Sampierdarena, andando a comporre un sistema di spazi pubblici pedonali e attrezzati;
- il rafforzamento di due percorsi di Pedibus per gli studenti della scuola primaria Salgari, supportati da interventi sugli spazi di prossimità e sui percorsi per raggiungere l’istituto in maniera sicura e sostenibile.
ANCHE SAMPIERDARENA PROTAGONISTA DELLA EUROPEAN MOBILITY WEEK
In linea con i contenuti e gli obiettivi del progetto Genova Street Lab, in occasione della Settimana Europea della mobilità sostenibile (16-22 settembre) il quartiere genovese di Sampierdarena è e sarà tra i più attivi.
Oggi, infatti, è stato inaugurato il primo pedibus dell’IC Barabino, collegato proprio all’intervento di urbanistica tattica legato alla linea verde e blu del pedibus, mentre sabato il Roland Sport Day, alla sua seconda edizione, vedrà la chiusura dello spazio veicolare della parte iniziale di via Rolando, via Anzani e via Dattilo per favorire lo svolgimento delle attività sportive messe in scena grazie al concreto supporto del CIV Il Rolandone.