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Attualità | 17 settembre 2024, 08:15

Sestri, negata una sezione alla scuola dell’infanzia Pezzani: famiglie nel caos

Nonostante il numero di bimbi iscritti sufficiente, l’Ufficio Scolastico Regionale ha deciso di chiudere la terza sezione, costringendo insegnanti a improvvisare una soluzione a tempo ridotto per supportare chi è rimasto escluso

Sestri, negata una sezione alla scuola dell’infanzia Pezzani: famiglie nel caos

Il Comitato Genitori della scuola dell'infanzia R. Pezzani, facente parte dell’Istituto Comprensivo Sestri, si è trovato di fronte a una decisione sconcertante: l'Ufficio Scolastico Regionale (USR) ha negato l'apertura della terza sezione, nonostante i numeri ne confermassero l'esigenza. Con settanta bambini iscritti per l'anno scolastico 2024/2025, il mancato supporto da parte dell'USR ha colpito duramente la comunità scolastica, che solo pochi giorni prima dell'inizio dell'anno si è vista negare la possibilità di accogliere tutti coloro che ne avevano fatto richiesta.

La questione è esplosa lo scorso 10 settembre, quando la Dirigente Scolastica ha ricevuto la comunicazione ufficiale dell'USR, che sanciva il blocco della terza sezione, andando contro quanto detto a maggio, quando i numeri promettevano addirittura un consolidamento.  

Sono in tutto venti i bambini che sono rimasti senza un posto nella scuola pubblica, e molti genitori si sono trovati a dover trovare soluzioni alternative all'ultimo momento, spesso optando per istituzioni private, con costi elevati e una carenza disponibilità. Per molti l'asilo rappresenta molto più di un semplice servizio educativo, ma è un'ancora per famiglie che lavorano, nonché un luogo essenziale per l'integrazione sociale di bambini provenienti da contesti diversi, che spesso non parlano la lingua italiana. 

Nonostante la gravità della situazione, la scuola ha mostrato una forte solidarietà: la Dirigente Scolastica, insieme al corpo insegnante, ha preso la difficile decisione di aprire una sezione a tempo ridotto, un'iniziativa resa possibile solo grazie alla dedizione delle maestre, che hanno sacrificato le proprie ore di compresenza e laboratori per aiutare le famiglie in difficoltà. Tuttavia, questa scelta comporta sacrifici non indifferenti, poiché la riduzione di tempo limita le possibilità educative e di sviluppo dei bambini.

Per il Comitato Genitori, l'USR ha dimostrato una gestione inefficace e priva di empatia: “‘La scuola dell'infanzia non è obbligatoria’ è stata la giustificazione ricevuta, come se questo potesse giustificare il taglio di un servizio così importante” spiegano i genitori del Comitato. “Eppure la scuola dell'infanzia è fondamentale, soprattutto in una comunità che raccoglie bambini da realtà diverse e che necessitano di apprendere la lingua italiana per integrarsi. Questa notizia, comunicata solo una settimana prima dell'inizio delle lezioni, ci ha messi con le spalle al muro”. 

 

Nonostante le difficoltà, il Comitato Genitori non ha intenzione di arrendersi, e ha intenzione di proseguire la propria battaglia per avere la possibilità di restituire ai bambini esclusi il diritto a frequentare la scuola dell’infanzia. “A giugno abbiamo avuto gli open day, alcuni piccoli avevano già iniziato a conoscere le maestre e l’ambiente, e ora si trovano a dover ricominciare tutto da capo”. 

 

Chiara Orsetti

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