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Attualità | 15 settembre 2024, 15:00

Il papà che si batte per i diritti dei bimbi disabili denuncia: “Mancano ancora le vetture per il trasporto, servono garanzie sul servizio essenziale”

"Ci devono ancora dire se il primo giorno di lezioni le famiglie arriveranno davanti a scuola e troveranno tutte le figure previste, presenti e necessarie ad affiancare alunni con disabilità"

Il papà che si batte per i diritti dei bimbi disabili denuncia: “Mancano ancora le vetture per il trasporto, servono garanzie sul servizio essenziale”

"Ci ritroviamo al primo giorno di scuola e mancano delle vetture per il trasporto. Pare che la situazione più critica, che era di quindici ragazzi con disabilità nell'istituto Fabrizi sia rientrata, ma a me risulta che ce ne siano ancora altri dieci in giro per Genova, senza la possibilità di un servizio per raggiungere le scuole".

Marco Macrì, vigile del fuoco genovese e portavoce del comitato che unisce più di 2000 famiglie liguri nella battaglia per i diritti dei bambini e dei ragazzi con disabilità, negli anni ha parlato con tutti, dalle istituzioni locali alla premier Giorgia Meloni, passando per il Papa e la politica di ogni colore, non si arrende. E di fronte alle mancanze, ai tagli che incidono sulle famiglie, in particolare quando ad essere tagliati sono i fondi per i servizi legati alla disabilità, continua a denunciare.

Lo fa raccontando di una mancanza che grava sulle famiglie sul fronte dei trasporti per i ragazzi disabili, lo fa alla vigilia del ritorno sui banchi e soprattutto a dieci giorni dall'ultima visita genovese del ministro dell'istruzione Giuseppe Valditara arrivato in Liguria annunciando una "bella notizia per i liguri" con la "conferma che il sedici di settembre tutte le scuole partiranno regolarmente e tutte le cattedre saranno coperte".

"Una serie di inesattezze per essere gentili", e inizia la smentita di Macrì, che parte dalla situazione delle carenze endemiche di personale, nonostante gli sforzi degli ultimi anni, e si allarga a macchia d'olio ai servizi scolastici. "Abbiamo scuole secondarie di secondo grado che a fronte di centoventi ragazzi disabili presenti e iscritti - sottolinea - di cui trentacinque con disabilità grave vedono ventisette cattedre assegnate e se la matematica non è un'opinione anche soltanto per i disabili gravi ne mancano otto. Mancano insegnanti di sostegno ma mancano anche insegnanti di materia. Questa è la realtà dei fatti. Poi se vogliamo raccontarci che tutto va bene è un altro discorso ma ci ritroviamo al primo giorno di scuola e mancheranno delle vetture e quindi la possibilità che alcuni ragazzi con disabilità motoria riescano ad accedere a scuola". 

Solo a metà agosto davanti al provveditorato di via Assarotti a Genova erano scesi in piazza gli insegnanti precari, in presidio per chiedere una stabilizzazione a quattro anni dal superamento del concorso per l'idoneità. 
Se la situazione generale non è rosea, le preoccupazioni legittime delle famiglie con ragazzi disabili diventano tangibili quando bisogna fare i conti con la carenza di figure che si occupano di fornire un servizio essenziale ed adeguato, ovvero insegnanti di sostegno, le figure di affiancamento e chi si occupa del trasporto.

"Precarizzando la scuola purtroppo la situazione sarà sempre la stessa - ribadisce Macrì - Io da quattro anni parlo con tutti per avere la situazione sotto controllo e ottenere le cure adeguate, chiediamo qualcosa che chiede la comunità europea ovvero il portale unico dei servizi per le persone con disabilità dove ufficio scolastico regionale, Inps, genitori, dirigenti scolastici possono accedere e monitorare ogni passo che viene fatto compresa la gestione degli ausili come le carrozzine, per seguire a che punto è la pratica". 

"Ci devono ancora dire - conclude - se il primo giorno di lezioni le famiglie arriveranno davanti a scuola e troveranno tutte le figure previste, presenti e necessarie ad affiancare alunni con disabilità. Una situazione che vivrò io perché io ho un bambino che comincerà la primaria. E che si ripete ogni anno, in attesa di risposta". 

Valentina Carosini

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