I fucili sono pronti a sparare. Domenica in Liguria si aprirà la stagione venatoria 2024/2025 che, come da tradizione, inizia con il terzo fine settimana di settembre.
Un’altra annata che sarà fortemente condizionata dalla diffusione della Peste Suina Africana (PSA), epidemia partita proprio dalla Liguria e ora diffusa in gran parte del Nord Italia, sino al Veneto.
La caccia a squadre al cinghiale sarà in programma dal 2 ottobre al 30 dicembre, sino all’esaurimento del contingente annuale stabilito dalla Regione proprio in relazione al contrasto alla PSA.
“Speriamo sia una buona stagione anche se sarà condizionata dalla Peste Suina Africana - spiega ai nostri microfoni Massimo Lavaggi, presidente di Federcaccia Genova - non impatta su tutte le tipologie di caccia, ma molto su quella del cinghiale. Non dimentichiamo che la nostra è stata la prima regione del continente a essere colpita, abbiamo fatto da ‘nave scuola’. Pertanto non parliamo di caccia ma di depopolamento con il piano che abbiamo messo in piedi con Regione e Asl”.
Stando ai numeri forniti da Federcaccia, l’obiettivo per l’annata 24/25 è di circa 12 mila esemplari abbattuti. Sul campo ci saranno circa 5.500 cacciatori, 4 mila dei quali sono associati a Federcaccia.
“Il numero di cacciatori negli anni è andato a calare - spiega ancora Lavaggi - sia per questioni di età, sia per via della Peste Suina Africana che ha inciso nella riduzione dei numeri e ha portato difficoltà nella caccia al cinghiale che è l’attività maggiormente diffusa”.
Il mondo venatorio ligure, inoltre, l’anno scorso è stato investito dalle polemiche quando la Regione Liguria aveva approvato l’emendamento grazie al quale è stata consentita la caccia anche con l’arco e le frecce. Una polemica che, però, secondo il presidente di Federcaccia Genova trova poco riscontro nella pratica: “La legge consente di cacciare con i fucili, con l’arco e con il falco. L’arco è un mezzo consentito ma, da presidente provinciale, posso dire che non conosco qualcuno che va a caccia con le frecce. Già sono pochi quelli che vanno con il falco, saranno due o tre. C’è stato un polverone, ma ritengo siano state polemiche faziose”.
“Spero questa possa essere una stagione che riesca a superare le difficoltà dovute alla caccia al cinghiale - conclude Lavaggi - speriamo di poter andare avanti con gli accorgimenti che dobbiamo attuare in tema di biosicurezza. Nella nostra zona partiamo con buoni auspici anche grazie ad altre cacce che non sono quella al cinghiale”.
Come stabilito dalla Regione, le specie di maggiore interesse venatorio saranno lepre, pernice rossa, fagiano e starna, merlo, tordo bottaccio e colombaccio e la maggior parte delle specie acquatiche. Mentre è stata sospesa la caccia a moriglione, pavoncella e tortora selvatica. Dal 2 ottobre al 30 novembre, inoltre, sono previste due giornate aggiuntive (solo in appostamento) per colombaccio, merlo e tordo bottaccio, e una giornata per tordo sassello e cesena.
Il periodo di caccia alla beccaccia andrà dal 2 ottobre al 20 gennaio. Nel primo mese dell’anno potrà essere esercitata solo in forma esclusiva e per un massimo di due giornate, a scelta del cacciatore.
La stagione venatoria terminerà il 20 gennaio per il tordo sassello, la cesena e per le specie acquatiche (germano reale, gallinella d'acqua, folaga, alzavola, codone, fischione, mestolone, marzaiola, canapiglia, frullino, beccaccino, porciglione e moretta) e il 30 gennaio per colombaccio, tordo bottaccio, cornacchia nera, cornacchia grigia, ghiandaia e gazza.