Ci sono mal di pancia palesi, come il “no” all’ingresso di Matteo Renzi e Italia Viva nel ‘campo largo’, e ce ne sono altri più nascosti.
Nelle ultime ore il centrosinistra ligure sta facendo i conti con un altro dilemma interno, questa volta per la condivisione del programma e, più nello specifico, per la posizione sulle grandi opere.
È cosa nota che le intenzioni di Partito Democratico e Azione sul tema siano ben lontane da quelle di Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi Sinistra, ma stando ai rumors sembra che durante una delle ultime riunioni si sia oltremodo acceso il confronto diretto tra Andrea Orlando e Ferruccio Sansa.
Il rappresentante della lista Rosso-Verde, nello specifico, si sarebbe scagliato non solo contro maxi interventi come la Gronda, il Terzo Valico o la diga foranea di Genova (sulle quali anche il resto dell’alleanza ha talvolta esternato qualche critica), ma avrebbe espresso il proprio dissenso anche per opere come il raddoppio della ferrovia tra Finale Ligure e Andora, da anni nelle agende degli amministratori locali e molto atteso da chi si sposta in treno lungo la regione.
Due posizioni agli antipodi per le quali, in qualche modo, servirà arrivare a una sintesi in modo da presentarsi poi al voto con una visione unitaria che sia accettabile anche dagli elettori più radicali.
Vero è che per Azione, componente centrista della coalizione, le grandi opere sono da sempre cavallo di battaglia, probabilmente il tema che, insieme alla bandiera del garantismo, più di ogni altro fa da ‘ponte’ con il mondo del centrodestra. E lo stesso vale per Italia Viva, ospite già poco gradito all’interno del ‘campo largo’ e che rischia di portare un ulteriore elemento di divisione.
Ad Andrea Orlando il difficile compito di presentare alla componente ‘verde’ della sua squadra una mediazione che sappia ricucire su un tema bandiera per Ferruccio Sansa e la sua squadra. Ma, stando a quanto filtra dalla riunione incriminata, sembra che la strada dell’unità sia iniziata in salita.