Politica - 13 settembre 2024, 08:15

Elezioni regionali: la corsa di Bucci verso de Ferrari rivoluziona Palazzo Tursi tra chi va, chi resta e chi non ha ancora un piano B

Ampia la squadra di assessori pronti a partecipare alle regionali nelle liste della coalizione di centrodestra, intanto il Comune resterà nelle mani del vice Piciocchi in attesa del risultato di fine ottobre

Palazzo Tursi e la sede di Regione Liguria in piazza De Ferrari come una sorta di sistema di vasi comunicanti: se si riempie da una parte, si svuota dall’altra.
La corsa di Marco Bucci alla carica di presidente regionale con la casacca del centrodestra lascia dietro di sé una platea di sopracciglia alzate tra coloro che in un modo o nell’altro dovranno mandare avanti la macchina comunale nei 40 giorni di campagna elettorale e anche dopo l’esito delle urne, qualsiasi esso sia. 

Non è un segreto che gran parte della giunta sia intenzionata a seguire il sindaco nella sua avventura elettorale. Le liste del centrodestra, infatti, sono pronte per ospitare molti rappresentanti della squadra di governo genovese, tra chi punta a un posto certo in Regione e chi, invece, prova il salto sperando nel buon esito delle elezioni.

Sarà certamente della partita con il simbolo di Fratelli d’Italia (in giro per Genova sono comparsi i suoi primi manifesti elettorali) Sergio Gambino, assessore a Sicurezza e Polizia Municipale. Nello stesso partito si potrebbe vedere anche l’assessore al Turismo Alessandra Bianchi.
Tra le fila della Lega è data per certa la presenza dell’assessore al Commercio Paola Bordilli e dell’assessore ai Giovani e Politiche degli animali, Francesca Corso. Possibile salto nel ‘Carroccio’ anche per Marta Brusoni, assessore alle Politiche dell’Istruzione, eletta con la Lista Toti ma pronta (come molti altri) ad abbandonare gli ‘arancioni’.
Infine nella lista del presidente è molto probabile che compaiano i nomi dell’assessore ai Trasporti, Matteo Campora, e dell’assessore ai Servizi Sociali, Lorenza Rosso.

Un’ampia rosa di assessori che dovranno in qualche modo sdoppiarsi tra la corsa alle regionali e il lavoro in Comune, così come dovrà fare anche il sindaco Bucci. Senza dimenticare tutte le implicazioni politiche dovute alla concomitanza della promozione elettorale personale e il lavoro (anche pubblico) di assessore comunale.
Bucci ha già chiarito che non si dimetterà prima del voto, ma lo farà solamente in caso di elezione in regione. E pare chiaro che sarà così anche per i suoi assessori.

L’aspetto che però il primo cittadino ancora non ha valutato è cosa fare in caso di sconfitta. “Non so ancora se tornerò a fare il sindaco o se farò il leader dell’opposizione, non ne abbiamo parlato” ha detto durante la conferenza stampa di fronte alla Prefettura.
Una frase che da un lato dimostra una certa sicurezza nei propri mezzi, ma dall’altra mette in luce un’incertezza non di poco conto. L’interrogativo, quindi, è d’obbligo: in caso di sconfitta come si potrà ripresentare in consiglio comunale di fronte a un’opposizione forte del successo in Regione?

Inoltre, inevitabilmente, lo scossone dovuto alla candidatura del sindaco in Regione porterà a un inevitabile rimpasto che, secondo alcuni, era già nell’aria.
Intanto a Palazzo Tursi resta tutto sulle spalle del vice sindaco Pietro Piciocchi, passato nel giro di pochi giorni da papabile candidato per le regionali a ‘one man band’ comunale nel reggere da solo il peso di una giunta seduta a Tursi, ma con la testa altrove.


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