Marco Bucci non sa dire di no alle sfide, specie quelle che partono in salita. Lo ha dimostrato nel 2017 candidandosi a sindaco da semisconosciuto in una città storicamente di sinistra, lo sta confermando in queste ultime ore accogliendo l’invito di Giorgia Meloni a fare da frontman per il centrodestra alle elezioni regionali post arresto e dimissioni di Toti.
Ma il mondo della politica (specie quella locale) non ha le porte ‘a ventola’ come quelle dei saloon, studiate per fare in modo che entrare e uscire sia facile in egual modo. Per lui quelle di Palazzo Tursi si stanno aprendo in una sola direzione: una volta uscito, difficilmente potrà rientrare. Qualsiasi sia l’esito delle votazioni di fine ottobre.
In caso di vittoria, infatti, non potrebbe mantenere entrambe le cariche. Il suo vice, Pietro Piciocchi, diventerebbe sindaco per un massimo di 6 mesi prima delle inevitabili elezioni anticipate che, quindi, si svolgerebbero nella primavera del 2025.
Nell’eventualità di una sconfitta, invece, sarebbe la politica stessa a sbarrargli la strada. Da candidato presidente battuto, infatti, non avrebbe vita facile nel confrontarsi con una opposizione relegata in minoranza a Tursi, ma al governo in piazza De Ferrari. E con l’imminente richiesta di dimissioni da parte del centrosinistra per uniformare il governo cittadino a quello regionale. Senza dimenticare le probabili tensioni interne a un centrodestra che lo ha visto andarsene per provare l’azzardo della presidenza e che poi si troverebbe nella difficile posizione di accoglierlo nuovamente alla guida dell’amministrazione.
Resta poi da capire con quale approccio Bucci gestirà per quaranta giorni la sua doppia vita di sindaco di Genova e portabandiera del centrodestra per le regionali: metà primo cittadino, metà candidato. Due ruoli che difficilmente possono coesistere senza generare reazioni da parte dei contendenti.
Il primo appuntamento in agenda, per esempio, è fissato per lunedì alle 9.45 al Palazzo della Borsa in via XX Settembre. Confcommercio ha chiamato a raccolta le autorità per la sua assemblea dal titolo “La Genova che verrà” e Bucci è ovviamente invitato in qualità di sindaco.
Riuscirà a lasciare a casa la sua altra metà o la porterà con sé?