“Nel 2018, era il 14 agosto, dopo due ore dalla prima conferenza stampa, con un’atmosfera che si tagliava col coltello, qualcuno ha detto ‘La città di Genova non è in ginocchio’. Quando ci sono situazioni importanti chi ha la leadership deve tirarsi fuori e andare avanti” Il sindaco di Genova Marco Bucci ha rilasciato la prima intervista dopo l’annuncio della candidatura alla presidenza della Regione, ricordando la tragedia del crollo del Ponte Morandi e le prime parole pronunciate in quell’occasione:”Quando ho detto questa frase dicevo quel che si doveva fare per il futuro, e anche oggi non sto cambiando idea: in questa situazione qualcuno deve tirar fuori la leadership e andare avanti perché non vogliamo abbandonare la Liguria e Genova ai signori del no, a quelli che non sono capaci a fare le infrastrutture, che non sono capaci a fare progetti e ad avere una visione, e che hanno dimostrato negli ultimi trent’anni cosa vuol dire abbandonare una regione circondandola da muri, anche se virtuali, per evitare che ci siano contatti con il resto del mondo. Chi si isola è destinato a finir male, noi abbiamo cambiato completamente la visione, abbiamo portato Genova a essere una grande città internazionale dove è in crescita il PIL, il numero dei residenti, i posti di lavoro e a tutti gli elementi importanti per un posto dove è bello vivere, lavorare e trascorrere tempo libero. Vogliamo che la Liguria sia una delle regioni migliori al mondo per queste cose, e molta gente viene a vivere in Liguria per questo, c’è bisogno di chi ha leadership e si deve tirar su le maniche”.
In merito alle sue condizioni di salute, rassicura: “Ho parlato con i medici, con tante persone, non sarà una passeggiata, c’è però la volontà di andare avanti, se mi comporto bene non ci saranno conseguenze e dovrò farlo, il tono delle urla magari sarà più basso ma continuerò a farlo se ce ne sarà bisogno. Non abbiamo cambiato idea, abbiamo fatto un passo avanti”.
E ancora: “Se ci fosse stato un leader migliore di me sarei rimasto a fare il sindaco. Però vuol dire che sono in grado di fare un certo tipo di scelta per la nostra città e regione. Non è previsto che ci siano dimissioni da sindaco, e come ho fatto la campagna elettorale per il secondo mandato così continuerò anche in questo caso”.
In caso di vittoria, “Il Comune andrà avanti, con una persona che mi è vicina, più alta di me, che sa fare le cose e che andrà avanti fino alle prossime elezioni. E lì, chi ha fatto il lavoro bene, vincerà di nuovo. Ho chiesto soltanto, ovviamente, la collaborazione di tutti, ho chiesto anche che i partiti si diano da fare, anche dal punto di vista economico, perché noi non riceveremo nessuna donazione da privati, ma soltanto da partiti politici, e andremo avanti così".