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Attualità | 06 settembre 2024, 08:00

Alla scoperta dei Rolli - Quel palazzo ‘all’antica’ di Cipriano Pallavicino

Nato su preesistenze del Trecento, l’edificio domina piazza Fossatello e si pone su un importante crocevia dell’area urbana da sempre cardine di commerci e spostamenti. La Madonna col Bambino che decorava l’ingresso cinquecentesco oggi si trova esposta al Victoria and Albert Museum

Alla scoperta dei Rolli - Quel palazzo ‘all’antica’ di Cipriano Pallavicino

Prosegue oggi, e andrà avanti per tutti i venerdì successivi, ‘Alla scoperta dei Rolli’, un servizio seriale de ‘La Voce di Genova’ dedicato a una delle caratteristiche principali della nostra città, che è valsa anni fa il riconoscimento Unesco come Patrimonio dell’Umanità. Si tratta del sistema dei Palazzi dei Rolli: edifici che sono vere e proprie perle del centro storico e non solo. Vi accompagneremo dentro con i nostri racconti, ve li faremo scoprire con le fotografie, vi illustreremo aneddoti e curiosità. Sempre per amore di Genova e delle nostre eccellenze. Buon viaggio insieme a noi!

Piazza Fossatello, crocevia di strade e un tempo passaggio. Fondamentale verso la parte di città fuori le mura, ancora oggi è dominata da un importante edificio che ha avuto vicende travagliate, legate a doppio filo alla storia della famiglia che ne ha voluto la fondazione.

Si tratta di palazzo Cipriano Pallavicino.

Cipriano, cardinale, fece rinnovare il palazzo tra il 1540 e il 1544 riadattando l’edificio voluto a inizio Cinquecento da Cipriano Pallavicino Seniore, a sua volta edificato su preesistenze tardo Trecentesche e inizio Quattrocentesche.

L’area prescelta era quella a ridosso del mercato che si animava alla confluenza tra il Carrubeus Rectus, ossia vico Dritto, oggi in parte via del Campo, e la strada perpendicolare che dal porto si muoveva in direzione nord.

Il palazzo dell’inizio Cinquecento aveva il suo elemento di richiamo nel portale, commissionato nel 1503 ai maestri Michele e Antonio Carlone per l’accesso da via ponte dei Calvi.

Due colonne inquadravano l’ingresso, sormontate da una lunetta in cui era raffigurata la Madonna col Bambino, oggi al Victoria and Albert Museum di Londra.

Il palazzo ebbe numerosi passaggi di proprietà, quasi tanti quanti furono i dissesti finanziari della famiglia: prima ai Brignole, nel 1571, torna di proprietà dei Pallavicino tredici anni dopo.

A renderlo ammirabile, tanto da richiamare anche l’occhio di Peter Paul Rubens che lo inserisce nella seconda edizione del suo volume dedicato alle più belle case e chiese genovesi, del 1652, sono gli interventi detti ‘all’antica’ che il cardinal Cipriano Pallavicino fa eseguire a partire dal 1540.

La talare permette a Cipriano di conoscere ambienti romani e di lasciarsi suggestionare dai grandi architetti che nella Città Eterna continuamente ingegnavano opere e progetti; così, nel tentativo di regolarizzare il perimetro della piazza seguendo, secondo certa critica, le suggestioni di Donato Bramante, chiede e ottiene di poter abbattere due piccole abitazioni antistanti al palazzo.

Seguendo il progetto romano per il palazzo di Adriano de Caprinis, il piano terreno, in cui trovano posto anche alcune botteghe, e il primo piano fanno parte di un unico registro decorativo dato dal bugnato rustico. Al di sopra prende vita la vera e propria residenza con una serie di finestre alternate che consentono il passaggio della luce.

Oggi il palazzo appare con un prospetto neoclassico, risultato di un ultimo lavoro di riassetto arrivato a metà Ottocento quando l’edificio subisce un ulteriore cambio di proprietà.

Isabella Rizzitano

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