Attualità - 06 settembre 2024, 08:15

Alluvioni e allagamenti, una polizza per tutelare le imprese dai danni da calamità naturale

Lo Stato avverte: la coperta è corta e le risorse non bastano per tutti e se altrove è già una prassi, in Italia la realtà è diversa. Manuela Carena (Confcommercio): "Deve essere un costo sostenibile per l'azienda"

Foto d'archivio

Assicurarsi in caso di danni da alluvioni, terremoti, inondazioni, in Italia scatta (o meglio, è già scattato, salvo proroghe, con la legge di Bilancio) l'obbligo per le imprese di dotarsi di una polizza contro le calamità naturali. Lo Stato avverte: la coperta è corta e le risorse non bastano per tutti e se altrove è già una prassi, in Italia la realtà è diversa. A Genova, dove il ricordo delle alluvioni è ancora nitido, ancora di più e la polizza anti-danno è un dibattito aperto da tempo.

Ne parlano le categorie e ne parlano gli stessi esercenti e imprenditori con l'aggravio del problema tutto genovese delle cosiddette "zone rosse', di massimo rischio, dove non è semplice trovare formule che garantiscano coperture assicurative che mettano riparo ad esempio da un alluvione improvvisa.

 La mappa geografica delle aree a rischio in città è cambiata negli ultimi anni, in particolare nella zona di Brignole - lato mare - dopo i lavori nel bacino del torrente Bisagno.

"Questo è un tema che, come Confcommercio, abbiamo sollevato diverse volte nei decenni passati - spiega Manuela Carena, rappresentante del Civ di via Colombo.- I nostri negozi, specie in zone alluvionali come questa, hanno spesso subito grossi danni e prima dell'ultima alluvione nessuna assicurazione era disposta a coprire in caso di alluvione o calamità naturali quindi nessuno si sarebbe mai sognato di accollarsi questo rischio".

"Nel 2015 sono iniziati i cantieri dei due scolmatori e diciamo che le zone alluvionabili immediatamente limitrofe sono state declassate e non è stato più ritenuto così urgente il problema".

Dal 2015 è possibile, non in via obbligatoria ma discrezionale, fare un'assicurazione nei confronti di questi eventi ma l'adesione fino ad ora su base volontaria non ha registrato le adesioni sperate e le polizze rimangono sempre molto costose.

"Sicuramente - aggiunge Carena - Genova è un territorio talmente fragile che comunque è una buonissima se il governo rende obbligatorio questo tipo di tutela".

L'obbligo previsto dalla legge di Bilancio è stato accompagnato da qualche perplessità, ma c'è anche chi ha giocato d'anticipo.

"È assolutamente necessario - ribadisce - che il processo di creazione che stabilirà il premio, il quantitativo da pagare, sia equo e quindi stabilito in concerto con le associazioni di categoria".

"È chiaro - conclude Carena - che questo prezzo diventerebbe più accessibile per tutti in caso fosse obbligatoria, ma la polizza deve essere un costo sostenibile per l'azienda".