Dopo l’ufficialità della candidatura di Andrea Orlando alla presidenza della Regione Liguria, resa nota nella serata di ieri, domenica 1 settembre, dopo il confronto tra i rappresentanti delle delegazioni regionali di Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi e Sinistra e Azione, è rimasto il punto interrogativo sulla presenza di Italia Viva nel campo largo. “Non teniamo i piedi in due scarpe - ha affermato il leader Matteo Renzi - e siamo pronti a separare la nostra strada da quella del pur bravo Marco Bucci. Tanto bravo che, ricordo, Conte lo ha giustamente nominato commissario per la ricostruzione del ponte Morandi. Siamo pronti ad essere presenti in una lista riformista senza simboli di partito. E a sostenere la candidatura di Andrea Orlando, con cui ho posizioni diverse ma che ho comunque nominato ministro” ha dichiarato al Secolo XIX.
“In Liguria il problema non è Italia Viva, ma le divisioni degli altri. C'è un Paese in crisi, il piano Transizione 5.0 non funzio-na, il ministro Sangiuliano che dovrebbe andare a casa domattina, una legge di bilancio da fare: e noi litighiamo? Basta chiacchiere, lavoriamo”, continua a sostenere Renzi, che dichiara di rimanere fedele alla linea data da Elly Schlein e dal PD, confermando di essere in colazione non perché ce l'ha ordinato il dottore, ma perché ce l'ha chiesto la segretaria del Pd“.
La presenza di Italia Viva ha creato qualche dissapore negli scorsi giorni proprio dopo la promessa di fedeltà al sindaco di alcuni esponenti del partito genovese e che hanno portato alla presa di posizione di Schlein: "Casini dice che Renzi in Liguria non può stare da un parte col centrodestra e da un'altra col centrosinistra? Dice una cosa molto sensata, non si può stare con i piedi in due scarpe, senz'altro..." ha dichiarato durante una trasmissione in onda su La7. "Bisogna fare presto in Liguria, siamo al lavoro per costruire una coalizione che sia competitiva, ma non la caliamo dall'alto”.