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Attualità | 01 settembre 2024, 10:38

Turismo in caduta libera nel 2024: Spezia e Cinque Terre registrano un calo fino al 30%

Nonostante le aspettative (e le narrazioni) ottimistiche, un inizio stagione segnato da maltempo, il crollo del potere d’acquisto e l’aumento dei prezzi hanno contribuito a un significativo calo di presenze nel levante ligure

Turismo in caduta libera nel 2024: Spezia e Cinque Terre registrano un calo fino al 30%

Crolla il turismo nelle Cinque Terre. E crolla, con esso, la narrazione della Giunta regionale. Secondo i dati delle associazioni di categoria e degli operatori del settore turistico, infatti, l’inizio stagione dal meteo incerto, il crollo del potere d’acquisto e il generalizzato aumento dei prezzi hanno portato a registrare, in questo 2024, un calo importante nel settore turistico in provincia della Spezia e nelle Cinque Terre, compreso tra il 20 e il 30 per cento rispetto allo scorso anno. A nulla è servita l’acclamata riapertura della Via dell’Amore, annunciata come protagonista dell’estate 2024, complice anche la scelta, da parte di molti italiani, di mete meno care rispetto a quelle della provincia, oltre al mancato ritorno degli americani dopo le restrizioni legate alla pandemia Covid-19.  

Secondo l’analisi del movimento turistico riportata sul sito di Regione Liguria, anche se ferma al mese di giugno 2024, si parla di cali di presenza del 4,9% e degli arrivi del 2,11% rispetto all’anno precedente, anche se a scendere sono stati soprattutto gli incassi. Il problema potrebbe essere l’aumento dell’offerta, causata dal numero sempre più elevato di appartamenti a uso turistico, come sottolineato dalla Confartigianato di Spezia: molti, invece di consumare i pasti nei locali durante il loro soggiorno, prediligono scelte di risparmio cucinando a casa e dirottando così le spese verso supermercati piuttosto che nella ristorazione. Clientela con un potere d’acquisto più limitato e che quindi cerca, dove possibile, di spendere meno. Molti, poi, vedendo i prezzi elevati delle strutture lungo la costa, decidono di soggiornare nell’entroterra, decisamente più economico. Il risultato è che chi arriva nello spezzino spende oggi anche fino al 30 per cento in meno rispetto al 2023.

Facendo un primo bilancio della stagione estiva posso dire che, a fronte di un giugno con dati in calo rispetto allo scorso anno a causa del maltempo ma comunque con presenze che hanno superato la considerevole cifra di 1,8 milioni, abbiamo prospettive positive” aveva dichiarato, pochi giorni prima di Ferragosto, l’assessore regionale al Turismo Augusto Sartori, sottolineando come ci si avvicinasse a un sold-out proprio in occasione della festività, arrivando al 99% di strutture prenotate a Monterosso e alla Spezia. “Dai primi dati che ci sono arrivati il mese di luglio è andato molto bene e anche agosto, per l’appunto, non sta tradendo le aspettative. Ci aspettiamo molto anche da settembre: mese ideale per chi vuole godersi ancora un po’ l’estate in tranquillità e con temperature decisamente meno afose”.  

Parole però smentite, almeno sino a oggi, dagli addetti ai lavori: il meteo ha senza dubbio avuto un ruolo importante nell’inizio stagione, ma il vero problema sembra essere il costo della vita e i prezzi elevati delle strutture, soprattutto costiere, che scoraggiano turisti dalle possibilità economiche limitate e li spingono verso destinazioni meno dispendiose. 

Chiara Orsetti

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