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Sport | 31 agosto 2024, 08:15

Lo Sport che amiamo - Renato Delsanto: "Vent'anni di open di tennis, ecco perché ha successo"

Traguardo importante per il Challenger di Valletta Cambiaso: "Il primo anno era un torneo da 25mila dollari, oggi siamo un ATP 125, da molti considerato uno dei più belli d’Italia e penso che sia così"

Lo Sport che amiamo - Renato Delsanto: "Vent'anni di open di tennis, ecco perché ha successo"

Prosegue questo sabato, e andrà avanti per tutti i sabati successivi, ‘Lo Sport che amiamo’, una rubrica dedicata a personaggi e storie di sport della nostra città e della nostra regione. Ci piace raccontare quel che c’è oltre il risultato sportivo: il sudore, la fatica, il sacrificio, il duro allenamento, l’impegno, le rinunce, lo spirito del gruppo. Tanti valori che vogliamo portare avanti e mettere in luce con quello che sappiamo fare meglio: comunicandoli. Comunicarli significa amplificarli, ed ecco perché lo sport può diventare, sempre di più, ‘Lo Sport che amiamo’. Ci accompagna in questo percorso un giovane di belle speranze: Federico Traverso, laureando in Scienze della Comunicazione. Oggi parliamo con Renato Delsanto, tra gli organizzatori del Premier Padel P2 e del Genoa Open Challenger a Valletta Cambiaso.  

Valletta Cambiaso ha ospitato a luglio il Premier Padel P2, un torneo importante per la città di Genova che ha coinvolto tutti i giocatori ai vertici del ranking. Che torneo è stato?
“È stata un’esperienza unica per Genova e per tutto il mondo del padel. È un evento talmente grande che è quasi paragonabile ad un ATP 500 nel tennis, per il valore dei giocatori che hanno partecipato, per l’organizzazione e per il lavoro fatto dalla Federazione nel renderlo unico”.

Il circolo di Valletta Cambiaso è un punto di riferimento anche per il tennis. In che modo, secondo te, queste due discipline si influenzano l’un l’altra in termini di popolarità e diffusione?
“Sono due sport completamente diversi: se parli con alcuni tennisti non vedono di buon occhio il padel, mentre i padelisti sono ormai fieri del loro sport. Il padel, ormai, ha una sua vita, è un fenomeno conclamato e l’aumento esponenziale dei giocatori e dei campi è sotto gli occhi di tutti. Sono però due discipline complementari: se il tennis va bene, ha successo anche il padel e viceversa. Il tennis è uno sport conosciuto da tanto tempo e avrà sempre milioni di giocatori, il padel è già cresciuto molto ma sta continuando a farlo”.

Parlando d’attualità, tra pochi giorni inizierà il Genoa Open Challenger, un appuntamento ormai ventennale, un torneo molto amato dai giocatori e dal pubblico. Quali sono le aspettative per quest’anno?
“Questo sarà il ventesimo anno, una data per noi importante, a suo modo storica: organizzare un Challenger per vent’anni di seguito è già di per sé un grande successo. Il primo anno era un torneo da 25mila dollari, oggi siamo un ATP 125, da molti considerato uno dei più belli d’Italia e penso che sia così. Quest’anno abbiamo preparato tante novità proprio per festeggiare i vent’anni, e siamo convinti che il pubblico sarà soddisfatto. I giocatori che parteciperanno sono tennisti importanti, abbiamo investito tanto per far sì che sia un evento ricordato negli anni e le nostre aspettative sono alte”.

E l’entry list del torneo è impreziosita da un ex numero 4 del mondo e finalista Slam come Kei Nishikori…
“La sua presenza è stata una sorpresa anche per noi. Siamo felicissimi che sia qui, è una persona straordinaria che abbiamo avuto modo di conoscere. Non vediamo l’ora che arrivi, siamo convinti che farà un grande torneo”.

Parteciperanno tanti altri grandi giocatori, in più c’è la possibilità di assegnare una wild card a chi non dovesse proseguire il proprio cammino agli US Open…
“Esatto, c’è la speranza di poter accogliere un giocatore uscito dagli US Open. Abbiamo vari contatti, stiamo provando a dare al torneo e al nostro pubblico un altro giocatore importante”.

 In passato il torneo è stato una rampa di lancio per tanti giovani tennisti, molti dei quali non hanno deluso le grandi aspettative, come Tsitsipas campione qui nel 2017 oppure Sonego e Musetti. C’è qualche giovane interessante quest’anno?
“Sì, ci sono dei giovani interessanti, anche se non so se per loro sia questo l’anno giusto per raggiungere gli ultimi giorni del torneo. Lo stesso Sinner ha disputato le qualificazioni qui qualche anno fa. Proprio da lì, dove ci sono tanti ragazzi giovani, si possono scovare dei giocatori che possono avere un futuro, come spesso è capitato. Quest’anno, Maestrelli e il brasiliano Heide sono molto promettenti: speriamo facciano bene qui, e anche in futuro”.

Quanto è importante un evento come il Genoa Open Challenger per la città di Genova?
“Quest’anno, con Genova Capitale Europea dello Sport 2024, il Comune ha organizzato tantissimi eventi e bisogna ringraziarlo per il suo contributo allo sport. Noi siamo, secondo me, l’appuntamento fisso più importante a livello sportivo dopo la Sampdoria e il Genoa. Siamo contenti di questo, e speriamo che quest’anno possa essere una rampa di lancio per ulteriori eventi come il nostro in altre discipline, il Premier Padel ne è stato un esempio. La speranza è quella di vedere tanti altri sport in futuro”.

Federico Traverso

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