Sport - 31 agosto 2024, 12:54

Genoa, si chiude un mercato di conferme ma senza botti. La vera garanzia resta Gilardino

Club rossoblù che esce dall'estate di trattative ridimensionato nelle ambizioni. Il neo la mancata sostituzione di Gudmundsson

C'è un non ben precisato sentore di incompiuto nel mercato estivo del Genoa. Tre mesi estivi tornati ad essere, dopo un paio di stagioni di discreta serenità sotto questo profilo, sinonimo di irrequietudine in un mondo rossoblù pur rasserenato dal risultato della stagione del ritorno nella massima serie.

Un mercato in realtà vissuto a due velocità, parallele a quelle a cui paiono viaggiare le vicende della società rossoblù. Con un prima, fino alla linea di demarcazione di giugno, nel tempo delle conferme dei tanti riscatti, uno su tutti quello del portoghese Vitinha dal Marsiglia. E un dopo, coi tanti giocatori arrivati per lo più in prestito, anche secco come nel caso di Miretti dalla Juventus.

E il prima è stato un'ottima base da regalare a mister Gilardino, forse il vero "colpo" dell'estate Genoana con la sua conferma. Thorsby, De Winter, Messias, Malinovskiy e il già citato Vitinha, giocatori ormai negli ingranaggi ben oliati del tecnico biellese, che sembra essere la vera garanzia acquisita dalle parti di Pegli.

Da lì in avanti molti prestiti e tante partenze, per lo più di giocatori utili solo a rimpolpare il monte ingaggi, pesi sui bilanci poco o per niente utili in campo. Pajac ha rescisso, Gozzi è andato al Troyes, Favilli al Bari. Uscite dell'ultimo giorno che hanno fatto tirare un sospiro alle casse rossoblù condizionate dall'accordo con l'Agenzia delle Entrate, le quali hanno avuto respiro anche da altre cessioni ben più prestigiose, certo non a prezzo di saldo.

Sono quelle di Martinez, Retegui e Gudmundsson, per un totale di incassi che dovrebbe aggirarsi pressappoco sui 70 milioni. E se per la punta e il portiere i sostituti Pinamonti e Gollini sono una forma di usato garantito, quel "non lasceremo partire Gudmundsson senza prima avere un sostituto" recitato dal Ceo Blazquez, al quale non hanno fatto seguito i fatti, è stato il vero neo di questo mercato su due marce.

E qui si concentrano attenzioni, preoccupazioni e speranze del mondo genoano. Che quanto successo da giugno in avanti sia segnale di cambiamenti in atto lo ha confermato lo stesso Blazquez, col finanziatore di 777 Partners A-Cap a controllare con crescente attenzione le sorti del Grifone. Sorti di cui il mercato potrebbe essere cartina tornasole e preannunciatore di novità?

Al momento di certo c'è una rosa di circa 28 giocatori decisa utili alla causa, con anche diversi giovani di belle speranze provenienti dal vivaio rossoblù, una continuità tecnica ben definita che è comunque una garanzia per il campo. Innegabile però che il Genoa da questo mercato, almeno rispetto ai botti scoppiettanti di un anno fa, ne sia uscito ridimensionato nelle aspettative. Ma d'altronde chiaro è stato il tecnico, anche a parole ormai inappuntabile: importante è avere chiaro l'obbiettivo, quello del consolidamento in tranquillità.

Mattia Pastorino


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