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Cronaca | 30 agosto 2024, 08:40

Leonardo Bertulazzi è stato arrestato in Argentina dopo quarantaquattro anni di latitanza: fu membro della colonna genovese delle Br e partecipò al sequestro Costa

L’uomo sarà estradato in Italia, a seguito della revoca dello status di rifugiato che aveva ottenuto nel 2004. Dovrà scontare ventisette anni per sequestro di persona, associazione sovversiva e banda armata

Leonardo Bertulazzi è stato arrestato in Argentina dopo quarantaquattro anni di latitanza: fu membro della colonna genovese delle Br e partecipò al sequestro Costa

Dopo quarantaquattro anni di latitanza, è stato arrestato in Argentina Leonardo Bertulazzi, nome di battaglia ‘Stefano’, membro  delle Brigate Rosse e tra i responsabili del sequestro dell'ingegnere Piero Costa avvenuto a Genova il 12 gennaio 1977. L’uomo sarà estradato in Italia, a seguito della revoca dello status di rifugiato che aveva ottenuto nel 2004: dovrà scontare ventisette anni per sequestro di persona, associazione sovversiva e banda armata.  

Il sequestro di Costa era finalizzato all'acquisizione di mezzi finanziari per sovvenzionare l'attività terroristica; cinquanta milioni di lire vennero utilizzati per l'acquisto dell'appartamento di via Montalcini 8 a Roma, dove venne tenuto prigioniero Aldo Moro per il periodo del suo sequestro. L’ingegnere venne spinto nell’abitacolo di una Fiat 132 vicino alla propria abitazione, nel quartiere di Castelletto, da due uomini armati; l’auto ripartì a tutta velocità. Il riscatto richiesto dai rapitori fu di dieci miliardi di lire, che poi divennero cinque: la famiglia Costa, una delle più ricche di armatori genovesi, dopo una lunga trattativa riuscirà a far scendere la richiesta a un miliardo e mezzo di lire.
Il pagamento è stato portato a termine a Roma, nel parco di Villa Sciarra, il 26 marzo. Costa, che per tutto il periodo del sequestro venne tenuto segregato da Riccardo Dura, verrà rilasciato all'alba del 4 aprile, legato mani e piedi in salita San Bersezio. 

La Polizia argentina ha eseguito la misura restrittiva alla presenza dell'Intelligence italiana e di dirigenti ed operatori delle forze di polizia in servizio presso la Direzione Centrale Polizia di Prevenzione, la Digos di Genova e il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, presenti a Buenos Aires già da alcune settimane. 

In una nota di Palazzo Chigi, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha espresso “profondo apprezzamento alle Autorità argentine per aver eseguito l'arresto di Leonardo Bertulazzi, già condannato in Italia a 27 anni di carcere per reati di terrorismo, a seguito della revoca dello status di rifugiato da parte della Commissione per i Rifugiati argentina. L’arresto del latitante membro delle Brigate Rosse - si legge nel comunicato - è stato reso possibile da un'intensa e proficua collaborazione tra le Autorità giudiziarie italiane, argentine e Interpol".

C.O.

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