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Cronaca | 30 agosto 2024, 08:15

Inchiesta corruzione, ipotesi patteggiamento per Signorini: verso il giudizio immediato e l'udienza del 5 novembre

La difesa sta valutando le diverse strade percorribili ma il tempo per una decisione ha una scadenza: entro il 15 settembre le parti dovranno fare richiesta sull'eventualità di scegliere il rito alternativo

Inchiesta corruzione, ipotesi patteggiamento per Signorini: verso il giudizio immediato e l'udienza del 5 novembre

È ancora nel campo delle ipotesi ma potrebbe prendere concretezza nei prossimi giorni il possibile eventuale nuovo passo nell'ambito del procedimento scaturito dall'inchiesta sulla corruzione in Liguria da parte di uno degli imputati rinviati a giudizio immediato il prossimo 5 di novembre.

Paolo Emilio Signorini, ex presidente dell'Autorità Portuale di Genova ed ex ad di Iren, ora ai domiciliari ma unico finito in carcere il 7 maggio scorso nell'ambito dell'ordinanza di custodia cautelare del gip di Genova, potrebbe chiedere il patteggiamento.

A differenza dei coimputati, Giovanni Toti e Aldo Spinelli, che da subito avevano escluso tramite i legali l'intenzione di accedere a un rito alternativo, la difesa di Signorini sta valutando le diverse strade percorribili ma il tempo per una decisione ha una scadenza.

Entro il 15 settembre le parti dovranno fare richiesta sull'eventualità di scegliere il rito alternativo e tra questi l'ipotesi più accreditata è quella di un possibile patteggiamento.

O, meglio, l'applicazione della pena su richiesta delle parti: questo il nome dell'istituto giuridico che prevede l'accesso a un processo penale speciale sulla base di un 'accordo' raggiunto tra le parti. In sostanza si chiede al giudice di applicare, come concordato, una sanzione sostitutiva una pena pecuniaria, diminuita fino a un terzo, oppure ancora l'applicazione di una pena detentiva che, tenuto conto delle circostanze e diminuita fino a un terzo, non superi i cinque anni.

L'eventualità cambierebbe la sua posizione all'interno del procedimento, ma sarebbe un'opzione per evitare un ritorno in carcere, in caso venisse accordato un eventuale affidamento ai servizi sociali per scontare la pena.

Mentre ci sono ancora un paio di settimane di tempo per riflettere sulla decisione e le sue implicazioni, Signorini potrebbe inoltre fornire un memoriale per chiarire la sua posizione e circostanziare le scelte fatte relativamente agli addebiti contestati nell'inchiesta e legati al periodo in cui ha gestito l'Autorità portuale di Genova.

Valentina Carosini

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