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Municipio Valpolcevera | 28 agosto 2024, 17:25

Certosa, promesse e polemiche: i progetti di rigenerazione urbana secondo il comitato cittadino

Il vicesindaco Piciocchi ha presentato piani ambiziosi, tra cui un campus universitario e nuove aree ricreative, ma il Comitato Liberi Cittadini di Certosa critica la mancanza di priorità sui reali bisogni del quartiere, sottolineando la necessità di spazi verdi e servizi essenziali per i residenti, piuttosto che piste ciclabili e altre opere giudicate non prioritarie

Certosa, promesse e polemiche: i progetti di rigenerazione urbana secondo il comitato cittadino

Il progetto di rigenerazione urbana dei quartieri di Certosa e Campasso passa, oggi, dalle proposte presentate dai gruppi internazionali illustrate dal vicesindaco Pietro Piciocchi: da un lato l’idea è quella di ridisegnare completamente l’area, dall’altro quella di indennizzare tutti coloro che saranno costretti a lasciare le proprie abitazioni. I piani dell’amministrazione prevedono spazi per sport e tempo libero, un campus universitario, una passeggiata ciclo-pedonale per collegare Certosa e Rivarolo, parcheggi e aree di servizio per i diversi quartieri,  oltre alla realizzazione nell’ex area Facchini di un campus universitario che potrà ospitare circa seicento studenti. “Sono tutti progetti campati in aria, perché a Certosa non abbiamo bisogno di cose serie, non di questo” è il duro commento di Enrico D’Agostino, anima del Comitato Liberi Cittadini di Certosa. “Il progetto di piazzale Facchini doveva essere firmato nel dicembre del 2022, è stato portato avanti un percorso partecipativo con il Municipio Valpolcevera dove anche i cittadini hanno fatto richieste specifiche, ma di queste ne è stata approvata solo una minima parte - continua a spiegare -. Anche l’idea della pista ciclabile non ha senso: la maggior parte della popolazione di queste zone è piuttosto anziana, e sicuramente avrebbe bisogno di spazi verdi dove poter stare seduto all’ombra di qualche albero, non di strade ciclabili”. 

Tutti questi progetti secondo D’Agostino “non hanno neppure una data di inizio, figuriamoci una di fine: ci sono magari le buone intenzioni, ma senza agire concretamente non si va da nessuna parte. Anche per quanto riguarda la realizzazione di un campus per gli studenti, che sarebbe sicuramente una cosa molto bella, la situazione non è chiara: a volte si parla di realizzare un liceo tecnologico, a volte un campus, ma entrambi non ci stanno. E comunque, i residenti avevano chiesto altre cose, a partire dagli asili nido fido ad arrivare alle scuole medie. A Certosa abbiamo un nido dove il personale è molto valido, ma che lavora in una struttura abbastanza fatiscente. Le scuole elementari, poi, sono in mezzo a un cantiere che durerà almeno altri due o tre anni… Qui manca il verde, un parco dove i ragazzini possano giocare in libertà e dove le persone anziane possono star sedute senza rimanere chiuse in casa. Servirebbe un Palazzo della Salute, dei servizi per i cittadini, non le piste ciclabili e i Cerchi rossi”. 

Quello che da sempre il Comitato sottolinea è la mancanza di attenzione da parte dell’amministrazione: “Non abbiamo rispetto come gli altri quartieri, continuiamo a dare senza ricevere nulla in cambio: solo parole”.

Per quanto riguarda gli indennizzi che saranno destinati a chi lascerà le proprie abitazioni per consentire il prosieguo dei lavori, spiega: “I residenti di Fegino riceveranno gli importi stabiliti, sono i primi ad aver avuto i colloqui; per quanto riguarda Certosa, invece, ancora non si è mosso nulla: le uniche cifre che sono state stanziate sono quelle per i disagi da cantiere, che riguardano le zone di via Canepari, via Rossini, piazza Pallavicini e limitrofe. Questo a opera del Cociv, perché il Comune al momento non si sente, anche se erano previsti ristori per i lavori della metropolitana”.

Agosto sta volgendo al termine, e con lui anche il periodo delle vacanze estive: “Chi è rimasto in città è stato costretto a vivere con le finestre chiuse per i rumori, il piano per gli anziani che era stato promesso non è servito a nulla… Abbiamo tenuta aperta la Casa di Quartiere, come indicato dall’assessore Rosso, ma senza iniziative non si è presentato nessuno”. Obiettivo del Comune di Genova, sulla carta, è di poter avviare concretamente i lavori con l’anno nuovo, ma la fiducia del comitato cittadino sembra essere sempre più appesa a un filo. 

Chiara Orsetti

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