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Cultura | 28 agosto 2024, 15:19

La proposta di Giacomo Montanari: una Carta nazionale del lavoro culturale

Per valorizzare il lavoro di chi realizza eventi in ambito artistico e di divulgazione, la proposta dello storico dell’arte e coordinatore del Tavolo della Cultura del Comune di Genova: “Così si creano i professionisti, con adeguata formazione e retribuzione”

La proposta di Giacomo Montanari: una Carta nazionale del lavoro culturale

No al turismo che prevede visite ‘mordi e fuggi’, sì alla valorizzazione del patrimonio culturale e di chi lavora per rendere accessibile a tutti, anche ai non addetti ai lavori: questo è il pensiero di Giacomo Montanari, coordinatore del Tavolo della Cultura del Comune di Genova, storico dell’arte e professore all’Università di Genova, ribadito ancora una volta durante la conferenza stampa di presentazione della nuova edizione dei Rolli Days, prevista per i week end del 14 e 15 settembre e del 21 e 22 settembre. 

Il Comune e l’Università di Genova potrebbero fare i capofila di una Carta nazionale del lavoro culturale” ha spiegato, affinché ci sia la garanzia che chi lavora alla realizzazione di eventi in ambito culturale sia un professionista e non un volontario. Montanari infatti lamenta che “spesso si impiegano poche risorse economiche per il personale, e vogliamo quindi dire che un’altra narrazione è possibile, se esiste una volontà condivisa”. Il documento, al momento ipotizzato dallo storico dell’arte, impegnerebbe Comune e Università a creare dei “professionisti della cultura”, con una adeguata retribuzione e contribuendo alla realizzazione di percorsi di formazione e di selezione del personale. Il volontariato potrebbe continuare a essere utilizzato, ma solo in appoggio a figure professionali e finalizzato alla formazione. Questo spingerebbe i giovani a scegliere con maggiore fiducia percorsi di studio talvolta considerati interessanti, ma con scarse possibilità di inserimento lavorativo. 

Bisogna uscire dalla logica di domanda e offerta, perché la cultura non è un bene di consumo, non è un feudo per specialisti e non è un diletto per pochi: tutti devono avere a disposizione gli strumenti per comprenderla, che devono andare oltre al valore monetario. Da quindici anni  i Rolli Days sono la dimostrazione che anche con eventi messi a disposizione gratuitamente si può avere un ritorno economico che deriva dalla capacità di creare energie sul territorio”.

La regia dell’edizione di settembre dei Rolli Days è stata affidata a livello di progettazione scientifico culturale – al Dipartimento DIRAAS dell’Università degli Studi di Genova nell’ambito del programma quadro di collaborazione con il Comune di Genova. Sono circa un centinaio i giovani professionisti della cultura provenienti da tutta Italia che, inquadrati come divulgatori scientifici, avranno la possibilità di formarsi e avviare la propria attività lavorativa raccontando il patrimonio artistico delle dimore storiche genovesi, costituendo i presupposti per la prima Accademia per la Divulgazione Scientifica del patrimonio culturale, costituitasi presso la Scuola Superiore IANUA di UniGe e che sarà avviata alla fine del mese di ottobre 2024. 

Chiara Orsetti

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