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Cronaca | 28 agosto 2024, 15:57

Congelato lo sfratto della novantenne Armanda: "Nessuno deve finire in strada"

Intervento del Comune di Genova e dei sindacati per fermare l'esecuzione. La situazione resta critica: serve una soluzione entro novembre

Congelato lo sfratto della novantenne Armanda: "Nessuno deve finire in strada"

Lo sfratto esecutivo di Armanda, una donna di 90 anni invalida al 100%, è stato congelato fino al 21 novembre grazie alla mobilitazione del Sunia (Sindacato Unitario Nazionale Inquilini e Assegnatari), dello Spi Cgil, della Fiom e di GenovaSolidale. 

Il presidio organizzato questa mattina in via Crocco, nel quartiere di Castelletto a Genova, ha permesso di rinviare l'esecuzione e guadagnare tempo per cercare una soluzione definitiva per l’anziana e la figlia disoccupata, che vive con lei.

La vicenda di Armanda è diventata simbolo di una crisi abitativa più ampia. Con una pensione di 1.200 euro, Armanda non riesce a coprire né le spese di affitto né quelle per le cure mediche di cui ha bisogno. La figlia, che si prende cura di lei e che ha perso il lavoro due anni fa, non può contribuire economicamente. Dopo due anni di morosità, i proprietari dell’immobile hanno deciso di procedere con lo sfratto, supportati da un ordine del tribunale di Genova.

Il Comune di Genova, rappresentato dal vicesindaco Pietro Piciocchi e dalla dirigente dell’ufficio casa, Rodi, è intervenuto offrendo un contributo di 5.000 euro tramite il fondo di morosità incolpevole, una misura destinata a supportare chi si trova in situazioni di emergenza abitativa senza colpa propria. Questa somma, però, copre solo una parte dei 25.000 euro di debito accumulato e non è stata accettata dai proprietari dell’appartamento, che chiedono una soluzione più strutturale.

Secondo Gianni Senili del Sunia, la proposta iniziale del sindacato era quella di coprire l’affitto per i prossimi tre mesi, ma anche questa opzione è stata rifiutata dai proprietari. "Lasciare una donna di 90 anni, malata, per strada sarebbe un vero e proprio delitto," ha dichiarato Senili, sottolineando l'urgenza di trovare una soluzione che vada oltre il semplice rinvio.

La lotta per il diritto alla casa a Genova non si esaurisce con il caso di Armanda. "Ogni volta che uno sfratto produce un senzatetto, noi non lo accettiamo," ha affermato Bruno Manganaro, segretario del Sunia di Genova. La richiesta è quella di aprire un tavolo permanente presso la Prefettura che coinvolga le amministrazioni pubbliche, le associazioni e i proprietari, per discutere non solo delle emergenze, ma anche di soluzioni a lungo termine per contrastare la speculazione sul patrimonio abitativo e proteggere le famiglie in difficoltà economica.

Con lo sfratto congelato fino a novembre, resta da vedere quale sarà la risposta delle istituzioni e dei proprietari. La proroga rappresenta solo una vittoria temporanea: l’impegno delle associazioni è quello di continuare a lottare per evitare che situazioni simili si ripetano, chiedendo maggiori garanzie per chi è più vulnerabile. Il ruolo del Comune sarà determinante per trovare un equilibrio tra il diritto al credito dei proprietari e il diritto alla casa e alla salute di chi rischia di finire in strada.

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