Una lettera inviata da Filippo Bruzzone, consigliere comunale e capogruppo della Lista Rossoverde, al presidente del Consiglio Comunale Carmelo Cassibba solleva nuovamente l’attenzione, mai sopita, sul tema del fine vita e sulla necessitò di coprire la lacuna legislativa della materia: manca ormai poco alla ripresa dei lavori, e il consigliere ha deciso di richiedere l’apertura della discussione quanto prima, ricordando la necessità e l’urgenza di tale provvedimento.
“In Liguria era stato fatto un passo importante grazie al lavoro di Linea Condivisa e del Consigliere Pastorino, con il passaggio in Commissione di una legge regionale - spiega Bruzzone -, tant’è che nel mese di marzo ho depositato una mozione che chiede non solo di dare il proprio appoggio politico al percorso di emanazione di una Legge Regionale sul tema, ma di sollevare la questione sul fine vita anche in sede ANCI e nei rapporti con il Governo. In accordo con l’associazione Luca Coscioni avevo depositato un atto che dava forza politica a questo percorso: con le dimissioni di Toti però si è fermato un po’ tutto, e ora occorrerà la nuova legislatura per capire come andranno avanti i lavori”.
“A luglio la Corte ha emesso un altro provvedimento in tale senso (la sentenza 135/2024)- continua a spiegare il consigliere - così ho deciso di scrivere a Cassibba perché l’argomento continua a essere attuale, invitando in maniera istituzionale l’apertura della discussione: penso che all’interno del Consiglio Comunale sia legittimo aprire un dibattito su un argomento che per molti è sensibile, ma che possa anche esserci una convergenza inaspettata. In Consiglio Regionale si è svolto un ottimo lavoro con la disponibilità da parte dei componenti di centrodestra, e la speranza è che anche a Genova venga affrontato il tema”. Inoltre, “Segnalo che due municipi di diverso colore politico hanno già approvato un testo, declinato in chiave municipale: si tratta del Municipio Centro Ovest e del Municipio Ponente, e in entrambi i casi i testi sono stati approvati. In altri, forse perché manca una solidità politica per affrontare il tema, ci si nasconde dietro pareri un po’ strumentali”.
La speranza è quella di ottenere risposta dal presidente Cassibba, per avviare un confronto richiesto non da noi, ma soprattutto perché lo dice la Corte con la nuova sentenza, che al legislatore richiede una legge. “Per noi è una battaglia di civiltà: con Gianni Pastorino avevamo portato due figure come Gallo e Zagrebelsky all’Auditorium del Carlo Felice per un momento di riflessione fondamentale sul tema del suicidio assistito”.