Eventi - 26 agosto 2024, 18:17

Il ritorno di Carosello: Clara Costanzo riporta in vita l’icona della tv italiana al Circuito a Quinto

Martedì 3 settembre, l’attrice e autrice celebra i settant’anni della Rai con un viaggio nostalgico nel passato che affascina grandi e piccini. Ingresso libero

È un salto indietro nel tempo quello che aspetta gli spettatori martedì 3 settembre 2024, alle ore 21.00, al Circuito a Quinto, nello spazio rinnovato dei Giardini Lercaro

Con lo spettacolo teatrale "A Nanna dopo Carosello", Clara Costanzo, attrice e autrice, invita il pubblico a riscoprire un pezzo fondamentale della storia televisiva italiana, Carosello. Un evento a ingresso libero, che unisce memoria collettiva e intrattenimento, rivolgendosi a chi ha vissuto in prima persona quell’epoca e a chi, invece, ne ha solo sentito parlare.

La scelta di celebrare Carosello non è casuale. L’evento si inserisce nel contesto dei festeggiamenti per i settant’anni anni della Rai, un anniversario importante che permette di riflettere su come la televisione abbia influenzato la cultura e il costume del nostro Paese. Dal 1957 al 1977, Carosello non è stato soltanto un programma, ma un vero e proprio rito serale per milioni di italiani. Le pubblicità, oggi onnipresenti e spesso invasive, allora erano piccole opere d’arte, frutto del talento di registi e sceneggiatori illustri come Federico Fellini, Sergio Leone e Pier Paolo Pasolini. Tra gag memorabili e personaggi indimenticabili, Carosello ha creato un linguaggio comune che ancora oggi risuona nelle menti di chi lo ha vissuto.

Nello spettacolo Clara Costanzo veste i panni di Lucia, una donna cresciuta negli anni ’50, che rievoca la sua infanzia tra le mura domestiche e i racconti affettuosi della famiglia. La figura del padre, che lavorava in un bar della Rai, diventa il filo conduttore per scoprire i retroscena della creazione di Carosello. Attraverso i suoi occhi, il pubblico esplora un’epoca in cui la televisione era una novità assoluta, una “scatola magica” capace di stupire e affascinare.

Il teatro si fa così memoria viva, e la narrazione di Clara Costanzo, arricchita da canzoni, musiche dal vivo e momenti di puro divertimento, diventa un affettuoso tributo a una televisione che sapeva raccontare storie con semplicità e genialità. Lo spettacolo non è solo un momento di intrattenimento, ma anche un’occasione per riflettere su quanto il mondo sia cambiato da allora. Gli slogan, i pupazzi e i jingle di Carosello hanno lasciato un segno indelebile nella cultura popolare, dimostrando come la pubblicità possa diventare, se ben fatta, parte integrante del nostro patrimonio culturale.

Per chi ha vissuto quegli anni sarà un’occasione per ritrovare vecchi amici immaginari e riscoprire un’epoca fatta di sogni e semplicità. Per i più giovani, invece, sarà un modo per comprendere meglio una parte della nostra storia culturale, spesso trascurata ma fondamentale per capire come siamo diventati quello che siamo.

Redazione