Il mantra di Andrea Orlando è sempre lo stesso: “Facciamo presto”. Il candidato in pectore del centrosinistra ligure alle prossime regionali continua a ripeterlo da giorni, lo ha fatto prima a Sanremo, poi a La Spezia e lo ha ribadito anche questa mattina a Santo Stefano d’Aveto dove ha presenziato alla commemorazione del partigiano Silvio Solimano, detto ‘Berto’, ucciso dai nazifascisti 80 anni fa.
“La sfida per la rigenerazione in Liguria richiede uno sforzo di consapevolezza da parte di tutte le forze politiche che lavorano per l'alternativa al centrodestra - ha detto Orlando - un lavoro che necessita di un confronto programmatico serio e rigoroso che richiede tempo e che non può essere lasciato in standby dopo che i consiglieri regionali di opposizione hanno già fatto un primo punto”.
E ancora: “L’invito che faccio è a non perdere tempo prezioso per indicare soluzioni e proposte concrete ai liguri e al sistema economico e sociale della regione. Per quanto riguarda la mia disponibilità è una carta sul tavolo della coalizione, se non dovesse servire va tolta e ne va verificata un’altra che, se unisce di più, sono disponibile a sostenere. L’importante è fare presto”.
Le parole di Orlando arrivano in una domenica di fine agosto non semplice per il ‘campo largo’ ligure con il j’accuse di Ferruccio Sansa al centrosinistra e il suo netto “no” all’ingresso di Italia Viva in coalizione, seguito dalle parole del coordinatore genovese del Movimento 5 Stelle Stefano Giordano: “In un attuale confronto che pone le basi per la nomina del futuro candidato presidente dell'area progressista Ligure, ci sono silenzi molto pericolosi su Renzi il ‘cambiacasacca’. La nostra posizione è chiara, inequivocabile e non barattabile. Chi ha appoggiato la politica della destra a Genova e elogiato quella della Regione non può sedersi ai tavoli del fronte progressista. Le elezioni si vincono mediante la coerenza e i contenuti, elementi che Renzi non ha mai avuto”.