C'è un primo caso isolato a Genova di infezione da West Nile, virus trasmesso dalle punture di zanzare, che ha fatto registrare un centinaio di casi in tutta Italia nelle ultime settimane.
Paucisintomatico, con un quadro non grave, il primo paziente genovese è un medico che vive e lavora a Parma, risultato positivo a test dopo aver accusato febbre e sintomi lievi e in via di risoluzione. La febbre West Nile è provocata da un virus che si trasmette in seguito a puntura da zanzara infetta, isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda ma diffuso in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America.
Con un periodo di incubazione che varia fra due e quattordici giorni, può dare un quadro lieve ma presentarsi anche con febbre, mal di testa, dolori muscolari, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, rash cutanei.
"In Liguria - spiega Giancarlo Icardi, primario del reparto di Igiene dell'ospedale San Martino di Genova - a parte questo caso che tra l'altro possiamo definire tra virgolette di 'importazione', la situazione è come in tutta Italia di particolare attenzione, sia dal punto di vista entomologico, cioè come si dice in termine tecnico la sorveglianza delle zanzare per vedere che non ci sia appunto il virus, sia su potenziali casi umani che hanno sintomi che possono far sospettare la malattia".
Ad oggi in Italia i casi di West nile, da maggio - quando è iniziata la sorveglianza più stretta sulla circolazione delle zanzare - fino ad oggi sono stati un centinaio.
"Una sessantina di questi - sottolinea il primario del reparto di Igiene - si sono verificati appunto negli ultimi diciamo trenta-quarantacinque giorni. Il caso della Liguria è appunto 'di importazione' perché riguarda un soggetto che è residente in Liguria però è domiciliato nella provincia di Parma, dove sono stati segnalati ad oggi la maggior parte dei casi appunto di questi centi. Si è contagiato e quando è arrivato a Genova ha manifestato questi sintomi che hanno indirizzato verso la diagnosi di laboratorio".
L'infezione spesso si presenta senza sintomi o con sintomi lievi e generici.
"Senza sottovalutare il problema - continua Icardi - queste malattie e in particolare la West Nile nella quasi totalità dei casi si manifesta in forma asintomatica, diciamo otto volte su dieci. In alcuni casi si è paucisintomatici, cioè con qualche sintomo peraltro aspecifico come può essere la febbre simile ad un'influenza, senso di 'ossa rotte'.
È chiaro che quello che deve allertare è appunto il fatto che si sono escluse altre cause e se il soggetto proviene da dove c'è un piccolo focolaio epidemico".
Vanno monitorati come in molti altri casi però in particolare i soggetti anziani o fragili. "Questo virus colpisce particolarmente il sistema nervoso - conclude Icardi - in quei soggetti che definiamo pazienti vulnerabili o che hanno patologie di tipo cronico o che fanno trattamenti con farmaci che indeboliscono il sistema immunitario allora in una piccolissima percentuale di casi possiamo avere complicanze che richiedono il ricovero ospedaliero e una pronta diagnosi proprio per cercare di dare terapia di supporto e fare evolvere la prognosi in modo favorevole".