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Attualità | 22 agosto 2024, 16:51

Genova, artista di strada interrotta e insultata da una residente: Sheriban denuncia l'intolleranza sui social

"Una donna ha urlato dalla finestra, imponendomi di smettere”. Continua la polemica dopo l’approvazione del nuovo regolamento

Genova, artista di strada interrotta e insultata da una residente: Sheriban denuncia l'intolleranza sui social

Un episodio di intolleranza ha scosso il pomeriggio di ieri in Via San Vincenzo dove l’artista di strada e cantante Sheriban è stata costretta a interrompere la sua esibizione. 

A soli dieci minuti dal termine consentito, una residente le ha urlato dalla finestra, imponendole di smettere. L'artista, che rispettava pienamente il regolamento vigente, ha successivamente denunciato l'accaduto sui social, sollevando il tema della libertà di espressione in città.

Sheriban, che non si esibisce regolarmente come artista di strada ma lo fa occasionalmente per esprimere la propria creatività, ha raccontato l’accaduto con amarezza: 

“Stavo cantando in via San Vincenzo, e il limite per suonare è fissato fino alle cinque del pomeriggio. Mancavano solo dieci minuti, quando una signora ha deciso di interrompermi. Non si è nemmeno presentata di persona, ma ha urlato dalla finestra, chiedendomi di smettere”. L'artista ha sottolineato di aver rispettato tutte le normative, compreso il limite di tempo massimo di 60 minuti per la performance.

Il post di Sheriban sui social ha rapidamente attirato l’attenzione, accendendo il dibattito sull'intolleranza crescente verso gli artisti di strada a Genova. “È triste vedere come in questa città non ci sia più la libertà di esprimere l'arte, nemmeno quando si rispettano le regole. La musica è un’arte, e condividere la nostra creatività dovrebbe essere una cosa positiva, non motivo di conflitto, ha dichiarato l’artista.

L’episodio arriva in un momento di particolare tensione, con l’avvicinarsi dell’entrata in vigore del nuovo regolamento comunale sulle arti di strada, previsto per il 1° settembre. Le nuove normative impongono restrizioni più severe, come distanze minime da rispettare rispetto a edifici pubblici e privati, monumenti e luoghi di culto, nonché l’introduzione di un’app per la prenotazione delle postazioni.

L'introduzione di queste nuove regole, presentate come un tentativo di conciliare le esigenze di residenti, commercianti e artisti, ha suscitato reazioni contrastanti. Mentre l’amministrazione comunale sottolinea l’importanza di valorizzare l’arte di strada mantenendo un equilibrio con il contesto urbano, molti artisti vedono in queste misure un ulteriore attacco alla loro libertà di espressione.

Il caso di Sheriban evidenzia il crescente divario tra chi sostiene la necessità di regolamentare le esibizioni artistiche per garantire la tranquillità pubblica e chi invece ritiene che queste normative soffochino la vitalità culturale della città. L'episodio ha anche riportato alla luce le tensioni latenti tra artisti e residenti, alimentate da anni di discussioni sulla gestione dello spazio pubblico.

Mentre l’amministrazione comunale promette monitoraggio e dialogo, resta da vedere se queste misure riusciranno a preservare un equilibrio tra le diverse anime della città, o se, al contrario, porteranno a un ulteriore irrigidimento delle posizioni.

Marco Garibaldi

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