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Attualità | 21 agosto 2024, 08:30

Villa Scassi, l’ascensore dei record (negativi): fermo da anni, tra cause legali e disagi per i cittadini

La lunga battaglia legale tra il Comune di Genova e le ditte responsabili. Il presidente di Municipio Colnaghi: “Purtroppo ci vorranno ancora anni prima di una possibile soluzione”

Villa Scassi, l’ascensore dei record (negativi): fermo da anni, tra cause legali e disagi per i cittadini

L’ascensore di Villa Scassi, destinato a collegare via Cantore con l’ospedale omonimo, continua a rappresentare una delle più grandi vergogne del trasporto pubblico genovese. 

Inaugurato con grandi aspettative nel 2016, dopo un lungo restyling da 4,3 milioni di euro, l’impianto è rimasto operativo solo per brevi periodi, costringendo i cittadini a fare i conti con disagi interminabili. A distanza di anni, la situazione non sembra migliorare: l’ascensore è ancora fermo, e la sua riapertura appare lontana.

IL NODO LEGALE

“Non ho alcuna informazione recente, la questione è ancora in mano al tribunale”, ha dichiarato Michele Colnaghi, presidente del Municipio Centro Ovest, interpellato oggi sulla vicenda. “Purtroppo non ci sono stati ulteriori sviluppi, e sicuramente ci vorranno ancora anni prima di una possibile soluzione”.

La questione è complessa e affonda le radici in problemi strutturali e progettuali risalenti alla costruzione dell’impianto. Per evitare che scadessero i termini per richiedere un risarcimento, il Comune di Genova ha avviato una causa legale contro le aziende Ilset e Maspero, responsabili rispettivamente della manutenzione e della costruzione dell’ascensore. Secondo quanto emerso da una perizia affidata a un soggetto terzo, ci sarebbero difetti di costruzione e progettazione all’origine dei continui malfunzionamenti.

Lo scorso maggio l’assessore alla mobilità Matteo Campora aveva confermato che è in corso una consulenza tecnica d’ufficio per identificare i difetti e trovare una soluzione. 

Nato per essere un piccolo gioiello tecnologico, l’ascensore di Villa Scassi si è trasformato nel tempo in un emblema delle inefficienze. La cabina, che percorre un tratto orizzontale nel vecchio tunnel pedonale per poi salire di 26 metri fino al piano di corso Onofrio Scassi, ha funzionato solo a singhiozzo, alternando brevi periodi di attività a lunghi stop. L’ultimo tentativo di riattivazione, avvenuto nel 2021, si è concluso con un ennesimo guasto dopo appena dieci giorni.

Nel frattempo, chi deve raggiungere l’ospedale Villa Scassi deve continuare a fare i conti con i disagi: l’unica alternativa all’ascensore fermo è il bus, che seppur meno avveniristico, garantisce di arrivare a destinazione. L’amarezza dei cittadini è palpabile, e la situazione sembra essere diventata una triste barzelletta locale.

Con la causa legale in corso e l’assenza di soluzioni a breve termine, la speranza di vedere finalmente l’ascensore funzionare si affievolisce, mentre i cittadini si rassegnano all’idea che i disagi siano destinati a durare ancora a lungo.

Marco Garibaldi


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